Polonia assente al summit Ue sui migranti? Conservatori: "Colpa di Tusk" - Affaritaliani.it

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Polonia assente al summit Ue sui migranti? Conservatori: "Colpa di Tusk"

La Polonia potrebbe non prendere parte al summit dell'Ue a Malta, programmato nei prossimi giorni. Un vertice messo in agenda per affrontare ancora una volta l'emergenza migranti. La poltrona di Varsavia potrebbe restare vuota a causa della transizione post elettorale che dovrebbe portare presto alla formazione del governo.

Proprio il 12 novembre infatti, in concomitanza con il summit Ue, il presidente polacco Andrzej Duda giurerà nel nuovo Parlamento venuto fuori dal voto dello scorso 25 ottobre. Lo stesso giorno il primo ministro uscente, Ewa Kopacz, rassegnerà le sue dimissioni per fare posto al nuovo governo conservatore e a Beata Szydlo.

Una situazione che può creare più di un imbarazzo a Varsavia. La Kopacz ha resistito fortemente al piano delle quote imposto dalla Commissione Europea sui migranti, anche se alla fine ha accettato che la Polonia ospitasse circa 7500 dei 160 mila rifugiati distribuiti tra i vari paesi dell'Ue. Il sistema delle quote è profondamente mal visto anche dal nuovo partito di maggioranza, Legge e Giustizia. 

L'assenza della Polonia farebbe davvero rumore, anche perché il meeting è stato convocato da Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo ed ex primo ministro polacco. "Dobbiamo accelerare il passo per evitare il peggio", ha affermato Tusk. Il problema è che l'agenda Ue si interseca con quella di Varsavia e il risutlato potrebbe essere un cortocircuito diplomatico.

Cezary Tomczyk, portavoce del governo uscente ha detto che "la sedia vuota sarà il simbolo della diplomazia polacca al vertice Ue". Secondo Witold Waszczykowski, candidato a diventare prossimo ministro degli Esteri, Tusk ha scelto appositamente il 12 novembre come data per il summit Ue allo scopo di creare problemi al nuovo governo conservatore. Un rebus di difficile situazione. Qualsiasi sia la verità, la poltrona vuota di un Paese importante come la Polonia farebbe molto rumore e rischierebbe di creare nuovi problemi sulla strada dell'accordo per la gestione della crisi migratoria.