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Affari Europei
Sanzioni e petrolio, crolla il morale dei russi: aumenta la depressione, nostalgia dell'Urss

La crisi economica ha avuto un forte impatto sullo stato d'animo dei russi, che sempre di più provano depressione, invidia verso il prossimo e nostalgia per l'Urss. I sociologi del centro demoscopico indipendente Levada hanno registrato nel 2015 un aumento della diffusione dei sentimenti di invidia, rabbia, aggressività, paura e disperazione.

Secondo un'indagine del Levada sullo stato d'animo della società e le tendenze del 2015, ancora più notevole é l'aumento di stanchezza, astenia, confusione, depressione e senso di solitudine, che hanno raggiunto un picco storico. L'ultima volta che i sociologi del Levada avevano registrato un simile livello di depressione era il 2009, quando il paese risentiva degli effetti della grande crisi dell'anno precedente.

Gli studiosi hanno riscontrato meno emozioni positive tra la popolazione: soddisfazione, auto-affermazione, speranza e sicurezza non sono state mai cosi' raramente espresse nel paese negli ultimi 16 anni, probabilmente a causa delle sanzioni e della contrazione del potere d'acquisto dovuto alla forte svalutazione del rublo, dovuta alle sanzioni internazionali (Ue e statunitensi) applicate dopo l'invasione della Crimea.

Allo stesso tempo, i russi negli ultimi anni hanno cominciato a pensare di aver solo tratto svantaggi dal crollo dell'Urss e dai cambiamenti avvenuti nel paese a partire dal 1992. Il picco del disfattismo si e' avuto nel dicembre 2014, con la prima ondata di forte deprezzamento del rublo, che era arrivato a 100 sull'euro. Un atteggiamento cosi' negativo nei confronti dei cambiamenti politici ed economici seguiti alla fine dell'Unione sovietica non si registrava dalla fine del 1999, l'anno successivo al default.

Sullo sfondo della crescente depressione, aumenta la convinzione dei russi che il loro paese non appartenga all'Europa, mentre sono in crescita coloro che esprimono sintonia con il sistema politico sovietico. A partire dalla seconda meta' dell'anno scorso, e' diminuito in modo significativo l'appoggio della popolazione al modello occidentale di democrazia.

Secondo il direttore del Levada Lev Gudkov, questo si spiega con la aggressiva campana anti-ucraina, portata avanti ormai da due anni dai media statali e diretta, a suo dire, proprio a screditare i valori di democrazia e di elezioni trasparenti e libere. "Gli atteggiamenti di invidia e di complesso prevalgono - ha spiegato a Rbc Gudkov - si invidia in primo luogo i funzionari di Stato corrotti, che grazie alla loro vicinanza al opere hanno potuto rubare il pane altrui. Da qui la sensazione di essere dei perdenti. Il concentrarsi sul passato, pero', non e' il desiderio di tornarvi, ma solo una forma di critica delle autorita'".

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