Troppo export, Berlino pericolosa per l'Ue. Ma Bruxelles non interviene - Affaritaliani.it

Affari Europei

Troppo export, Berlino pericolosa per l'Ue. Ma Bruxelles non interviene

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

Chi troppo, chi troppo poco. É questo il leitmotiv che caratterizza l'Unione europea in questo periodo di incertezza. Mentre la Commissione europea si appresta a pubblicare le sue pagelle (country report) sullo stato di salute delle economie europee, in molti si chiedono perché nessuno intervenga nei confronti della Germania per la sua bilancia dei pagamenti troppo sbilanciata verso l'export. Uno squilibrio macroeconomico che fa lampeggiare i sistemi di Bruxelles, ma che fino ad oggi non ha mai portato a nessun intervento della Commissione, se non qualche timida richiesta di cambiamento.

Già, perché se la Germania esporta molto, significa che qualcuno importa molto. E non si tratta solo di Paesi extraeuropei. Si viene dunque a creare una situazione per cui una crescita troppo forte delle esportazioni di Berlino mette in difficoltà i partner dell'Ue dalle finanze pubbliche non propriamente in salute.

Nessuno chiederà mai alla Merkel di invertire la rotta, fanno sapere ad Affaritaliani.it fonti della Commissione. Non si può punire un Paese perché é troppo bravo, perché i suoi prodotti funzionano e ha una efficiente macchina produttiva, é il ragionamento dei tecnici. Anche se questo crea problemi ai vicini.

La soluzione però ci sarebbe, come ha proposto anche il ministro dell'Economia italiano. Si potrebbe chiedere alla Germania di aumentare i salari dei lavoratori oppure avviare un grande piano di investimenti pubblici (di cui il Paese avrebbe bisogno) in modo da immettere liquidità nel sistema, creare domanda interna e risanare gli squilibri. E forse anche di questo parleranno Renzi e Juncker nel loro incontro di venerdì a Roma.