Affari Europei
Turchia al voto, Erdogan indebolito. Bruxelles spera nella svolta moderata

I sondaggi parlano chiaro. Il partito del premier Erdogan perde terreno di giorno in giorno e alle elezioni di domenica potrebbe ottenere intorno al 40% dei consensi. Anche se la maggioranza è sicura per il premier si tratta di una piccola sconfitta visto che puntava al 50% dei voti e alla maggioranza assoluta in Parlamento.
A Bruxelles guardano con attenzione al voto di Ankara. La Turchia ha chiesto da anni di entrare nell'Unione ma alcuni paesi, come la Germania, si sono sempre opposti. Tuttavia L'Ue vuole continuare ad avere buoni rapporti con Ankara che riveste un ruolo centrale per gli equilibri dell'area. A Bruxelles la preoccupazione è alta per la deriva autoritaria ed islamista che il governo ha impresso negli ultimi anni.
La possibilità che Erdogan perda il controllo del Parlamento è remota, ma il fato che debba formare un governo di coalizione lascia ben sperare gli analisti che auspicano un atteggiamento più tollerante verso la stampa e la società civile.
A 2 giorni dalle elezioni parlamentari l'Istituto Nazionale di Statistica turco (KONDO) ha reso noti i risultati dei sondaggi relativi i 550 deputati che occuperanno gli scranni dell'unica Camera del Parlamento turco.
Primo partito rimarrà l'AKP la cui percentuale si aggirerà intorno al 41%, un calo netto rispetto alle elezioni del 2011 in cui il partito del presidente Erdogan e del primo ministro Davutoglu conquistò il 47,2% dei voti. Tale risultato, se confermato, sarebbe una mezza sconfitta per Erdogan che non ha mai nascosto di sognare di superare il 50% e consentirebbe all'AKP di far sedere in Parlamento tra i 270 e i 278 parlamentari.
L'ago della bilancia di queste elezioni è però rappresentato dal partito filo curdo dell'HDP, che per la prima volta corre da solo sfidando la soglia di sbarramento che in Turchia è chiamata "la diga" posta al 10%. I sondaggi lo danno in crescita con il 12,6%, di preferenze, una percentuale nettamente maggiore rispetto al 5% di 4 anni fa e che consentirebbe al partito di Selattin Demirta di far sedere in Parlamento tra i 60 e i 70 deputati.
Al calo dell'Akp corrisponde la crescita degli altri partiti. I kemalisti del Chp sono dati al 27,8%, quasi 5 punti percentuali in piu' rispetto al 23% di 4 anni fa, con un numero di rappresentanti in parlamento compreso tra i 120 e i 130. Una crescita percentuale identica e' prevista per i nazionalisti del MHP che dal 10% di 4 anni fa passerebbero al 14,8%, il che si tradurrebbe in un numero di deputati compreso tra i 75 e i 95.
