Affari Europei
Merkel e Hollande intervengono al Parlamento Ue. "Serve più Europa"

La cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il presidente francese, Francois Hollande, hanno tenuto un discorso congiunto all’Europarlamento di fronte all’Aula riunita in sessione plenaria. Ad accoglierli il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz. Merkel e Hollande hanno incontrato negli uffici di Schulz anche il re di Spagna, Filippo VI, che questa mattina è intervenuto in Aula.
HOLLANDE - "Il nazionalismo e' guerra. Sarebbe un grave errore tornare ai confini nazionali", ha dichiarato in Aula Francois Hollande, nel suo discorso all'Europarlamento. Hollande ha chiesto una politica comune in materia di asilo e immigrazione. Il dibattito, ha detto ancora Hollande, "non e' fra piu' o meno Europa, ma fra l'affermazione o la fine dell'Europa, dell'euro".
Per identificare il nazionalismo con la guerra, Hollande ha citato Francois Mitterand, suo predecessore negli anni '80: "il suo avvertimento e' valido ancora oggi", ha detto. "Dobbiamo sempre tenere a mente il nostro obiettivo, una federazione di Stati. Sono per andare avanti, non per tornare indietro". L'eccesso di sovranita' nazionale "conduce al declino", ha constatato il presidente francese.
Secondo Hollande in Siria e' necessario passare all'azione per evitare quella che puo' diventare una "guerra totale" nella regione.
MERKEL - "Dublino è stato ormai superato. Mi impegno a lavorare a una nuova procedura che ottemperi a equità e solidarietà": così la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha parlato al Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo nel discorso congiunto con il presidente francese, Francois Hollande. "Abbiamo pensato che potesse funzionare, ma vediamo ora che non può affrontare le sfide che abbiamo di fronte", ha aggiunto, spiegando che va sostituito con un sistema "basato sulla solidarietà".
Merkel ha insistito sul fatto che i Paesi europei non possono affrontare la crisi dei migranti in arrivo dai Paesi in guerra con "la chiusura e l'isolamento". "Le persone che cercano di arrivare non possono essere affrontate con l'isolamento e la chiusura", ha detto la leader tedesca. Un approccio negativo, anzi, creerebbe più problemi. "Ci faremmo male da soli", ha sostenuto merkel parlando di fronte agli europarlamentari in un appello all'unità dell'europa di fronte a quellla che ha definito "una prova della verità storica".
"Il gran numero di rifugiati che sta arrivando in Europa ha cambiato l'agenda della Ue. E lo farà sempre di più", ha proseguito Merkel. L'Unione Europea "deve cercare di fermare i flussi, affrontando le cause di queste migrazioni, che sono spesso legate ai conflitti". In particolare "dobbiamo aiutare i Paesi vicini della Siria che ospitano milioni di profughi" e la Turchia, che "gioca ruolo cruciale. Dobbiamo dare il nostro sostegno perché accolgano le persone e combattano i trafficanti di esseri umani", ha sottolineato.
IL M5S LASCIA L'AULA - "Non vogliamo partecipare all'incoronazione di Germania e Francia come regine d'Europa, non vogliamo essere complici di coloro che oggi, all'interno del Parlamento europeo, unica istituzione eletta direttamente dai cittadini, consegnano solennemente a Merkel e Hollande le chiavi di tutti i 28 Stati dell'Unione", afferma il gruppo degli eurodeputati del Movimento 5 Stelle a Strasburgo. "Per questo abbiamo abbandonato l'Aula mentre la Cancelliera tedesca e il Presidente della Repubblica francese iniziavano il loro discorso congiunto. Noi non vogliamo ascoltare questi campioni di arroganza e di ipocrisia.
"Germania e Francia non rappresentano tutti i cinquecento milioni di cittadini europei", ricordano i 5Stelle, "ma soltanto una parte. L'Europa e' composta da 28 Paesi, e non da due. Non e' nel nome di una Germania che ha imposto tagli e austerity e non e' nel nome di una Francia che prima bombarda, per interesse, e poi parla di pace che si puo' parlare di Europa".
"Merkel e Hollande sono i primi a non rispettare le regole, come nel caso del deficit francese e della bilancia commerciale per i tedeschi, ma sono anche i primi a imporre queste stesse regole agli altri. L'Europa non puo' essere guidata da coloro che prima di salvare i cittadini hanno salvato le banche. Francia e Germania sono in Europa, ma non sono l'Europa. E infine: in tutto questo, dov'e' l'Italia? Dov'e' il premier Matteo Renzi? Come puo' subire questa ennesima, imbarazzante e offensiva esclusione dalla politica europea e al tempo stesso affermare che l'Italia guidera' l'Europa al posto della Germania? Forse si', forse un giorno: quando Renzi avra' lasciato Palazzo Chigi".