Carceri e sovraffollamento, Gratteri: "Ai domiciliari i tossicodipendenti"

L'intervento del procuratore di Catanzaro Gratteri al convegno a San Vittore sulla crisi del sistema carcerario: "In Italia polizia penitenziaria da serie C"

di Gabriele Penna

Nicola Gratteri
Cronache

Carceri e sovraffollamento, l'intervento del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri al convegno sulla crisi del sistema carcerario 

È intervenuto anche il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri al convegno che si è svolto nel carcere di San Vittore, a Milano, "La crisi del sistema carcerario – e la polizia penitenziaria: non solo sovraffollamento", ben organizzato da Daniela Caputo, Segretaria dell’Associazione nazionale di Polizia penitenziaria e moderato dal direttore di affaritaliani.it Angelo Maria Perrino.

Il pm calabrese, impegnato in prima linea nella lotta alla mafia, è molto stimato dalla Polizia penitenziaria, come ha sottolineato il direttore Perrino. Gira voce infatti, che, al termine della sua esperienza professionale a Catanzaro (non più prorogabile), Gratteri possa andare a ricoprire il ruolo di Capo del Dap, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, oggi ricoperto dal magistrato Carlo Renoldi, scelto lo scorso marzo dall’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia.

Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a sinistra, Jacopo Morrone della Lega al centro e il direttore di affaritaliani.it Angelo Maria Perrino a destra

La casella del Dap potrebbe rientrare tra quelle nomine con cui la nuova maggioranza di Centrodestra, marcherà la discontinuità con il governo Draghi. Al convegno hanno partecipato anche Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia, e Jacopo Morrone, membro della commissione Giustizia alla Camera dei deputati.

A giudicare dal feeling tra il procuratore Gratteri e gli esponenti della maggioranza presenti oggi a San Vittore, non è escluso che il magistrato, dopo l’esperienza nel capoluogo calabrese, possa approdare al Dap (l’incarico è di nomina politica). Per il problema annoso del sovraffollamento, Gratteri ha messo sul tavolo diverse idee.

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“Proviamo a mettere ai domiciliari i detenuti tossicodipendenti, con percorsi di terapia, e facciamo una formazione adeguata agli agenti”, ha proposto il procuratore. Nel corso dell’evento Gratteri ha definito di “serie C” la polizia penitenziaria, gettata in uno stato di “depressione e frustrazione” dalle istituzioni che non se ne curano. A cominciare dalle scuole di formazione: “Nelle scuole ci deve andare gente che sul campo ha dimostrato di saper fare qualcosa, non gli amici degli amici. Altrimenti le lezioni diventano una passerella e i ragazzi non imparano nulla”.

Gratteri poi ha puntato il dito contro le Rems, le strutture sanitarie dove accogliere detenuti affetti da disturbi mentali o socialmente pericolosi, che ancora “non esistono se non sulla carta”. Il magistrato ha sottolineato che polizia e detenuti hanno bisogno di psicologi e psichiatri, in carcere e nei tribunali: “Dobbiamo fare una selezione, perché siamo pieni di processi con consulenze o perizie false di medici compiacenti che scrivono che un imputato è pazzo anche se finge di esserlo”.

La targa consegnata al direttore di affaritaliani.it Angelo Maria Perrino

 

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