Caivano, ex sindaco e assessori sotto accusa: "Gestione dei soldi disinvolta"

Sanzioni per oltre 256mila euro. Inquirenti: "Terreno favorevole allo sviluppo della criminalità"

di Redazione
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Cronache

Caivano, il caso della gestione 'disinvolta' dei soldi pubblici da parte di 7 politici. Sanzioni di oltre 256mila euro

Condotte “scriteriate” e gestione “disinvolta” dei soldi pubblici. Verifiche dei carabinieri delegate dalla Corte dei Conti della Campania a Caivano hanno portato a una proposta di sanzioni oltre 256mila euro nei confronti di 7 persone indagate, con l’impossibilità per 10 anni di ricoprire incarichi in giunte comunali od organi di revisione contabile comunale. Oggi la notifica a un ex primo cittadino e 6 assessori di giunte nell’arco temporale compreso tra il 2006 e il 2015 del ricorso per responsabilità sanzionatoria conseguente al dissesto finanziario dell’ente deliberato dal Consiglio comunale nel 2016 con delibera numero 38.

Gli inquirenti: "Terreno favorevole allo sviluppo di criminalità"

Le indagini nate nel 2016, coordinate dai pm Licia Centro e Davide Vitale, con una copiosa documentazione contabile raccolta e consulenze tecniche specialistiche, hanno consentito di far emergere l’ipotesi di responsabilità, ora sottoposta al vaglio della locale Sezione giurisdizionale, degli amministratori locali nel dissesto dell’ente già afflitto da svariate e incancrenite problematiche, “creando un terreno favorevole allo sviluppo della criminalità organizzata e alimentando un generale clima di illegalità”, scrivono gli inquirenti.
Dalle pagine del ricorso con cui è stata contestata agli ex amministratori comunali di avere causato il dissesto “con le loro condotte scriteriate, gravemente colpose”, emerge come i bilanci, approvati da quella giunta, “fossero caratterizzati dalla esposizione di residui attivi inesistenti, che alimentavano una fittizia capacità di spesa, da una massiccia mole di debiti fuori bilancio, frutto di una gestione degli appalti improntata alla illegalità, come accertato anche dall’Anac in una indagine amministrativa concomitante, con una totale assenza di qualsiasi provvedimento atto e/o direttiva volto a sanare le rilevantissime criticità contabili, tra cui spicca anche la bassissima capacità di riscossione delle entrate, sensibilmente inferiore alla media nazionale”. 

Le condanne ai 7 politici da parte della Corte dei Conti


Alcuni degli amministratori oggi chiamati in causa sono già stati oggetto delle attenzioni della procura contabile territoriale per la gestione degli alloggi di edilizia pubblica popolare del Parco verde di Caivano, con sentenza di condanna della sezione giurisdizionale campana della Corte; l’ex sindaco era il dominus di un sistema di illegalità che si specchiava in bilanci del Comune contrastanti con le più elementari regole della contabilità e con i principi di veridicità e prudenza nella formazione dei bilanci pubblici.

La procura della Corte dei Conti campana ha chiesto per gli ex amministratori la condanna alla sanzione pecuniaria prevista dalla normativa sui dissesti pubblici nella misura massima possibile, vale a dire 20 volte l’importo della indennità di carica da percepita e l’impossibilità di ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati. L’ udienza pubblica di discussione del ricorso sarà celebrata a gennaio 2024.

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