Amazon, bufera sul servizio Prime. L’Antitrust Usa: “Utenti ingannati"

La Federal Trade Commission ha presentato una causa contro Amazon dal tribunale di Seattle. Sotto accusa le modalità "dubbie" di attrarre l'utenza ad abbonarsi

di Redazione Economia
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Amazon sotto accusa dall’Antitrust: “il servizio Prime non è trasparente”

Il colosso di Jeff Bezos finisce sotto la lente dell’Antitrust Usa, la Federal Trade Commission. Le pratiche “incriminate” sarebbero le procedure di abbonamento e disdetta della sottoscrizione alla piattaforma Prime. Secondo la Ftc infatti, l’azienda avrebbe reso intenzionalmente difficoltosa la cancellazione per i clienti, dopo aver tratto in inganno l'utente sottoponendolo a procedure di iscrizione sommarie e senza consenso.

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Per questi motivi la Big Tech è stata chiamata in causa dalle autorità dell’Antitrust con queste precise accuse: “Amazon ha usato mezzi manipolatori, coercitivi e ingannevoli, caratterizzati dalla presenza dei cosiddetti “dark patterns” - ‘percorsi oscuri, nascosti’- sul sito a testimoniare la volontà di ingannare il consumatore spingendolo nel "tranello" di un abbonamento non richiesto e difficile da disdire. Lo ha dichiarato la presidente della Ftc, Lina Khan, a quanto riporta La Stampa.

Nello specifico, l'agenzia federale ha precisato: "Un utente deve fare cinque click per cancellarsi se utilizza il computer, ben sei invece se lo fa da smartphone. Tuttavia, una volta trovata la pagina con la procedura per cancellare la sottoscrizione, il “cliente pentito” viene subissato di email e offerte che mirano a fargli cambiare idea" ha riportato nell'accusa la Ftc.

Amazon Prime è il più grande programma di abbonamento al mondo - oltre 200 milioni di abbonati - e genera introiti per 25 miliardi di dollari all’anno. Negli Stati Uniti l'abbonamento annuale ha un costo di 139 dollari all’anno, mentre in Italia 49,99 euro.

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L’azienda di Bezos, dal canto suo ha smentito tutto, derubricando le accuse mosse con un commento stringato: “Affermazioni false”. E pensare che proprio in questi giorni sul sito Amazon Prime compaiono grandi pubblicità e sponsorizzazione per l’arrivo imminente del Prime Day 2023 – previsto per l’11 e 12 luglio – una 48 ore di promozioni no stop a cui però, potranno accedere solo gli abbonati Prime.

Staremo a vedere se la notizia dell’accusa esplicita contro le presunte "modalità oscure” farà desistere potenziali nuovi abbonati dalla tentazione di iscriversi per approfittare delle offerte esclusive.

AMAZON: "AFFERMAZIONI FALSE"

"Le affermazioni della FTC (Federal Trade Commission) sono false sia dal punto di vista dei fatti che dal punto di vista legale", così dall'ufficio stampa di Amazon. "La verità - continua - è che i clienti amano Prime, e il nostro servizio è progettato affinchè possa essere facile e chiaro sia iscriversi che cancellare l'iscrizione a Prime. Come avviene per tutti i nostri prodotti e servizi, ascoltiamo costantemente il feedback dei clienti e cerchiamo di migliorarne l'esperienza. Questo diventerà ancora più evidente durante lo svolgimento del caso. Ci preoccupa anche il fatto che la FTC abbia annunciato questa azione senza averci fornito alcun preavviso, mentre stavamo discutendo con personale della FTC per supportare la piena comprensione dei fatti, del contesto e delle questioni legali, e senza avere avuto l'opportunità di parlare con i Commissari stessi prima dell'avvio della causa. Sebbene l'assenza di questo tipo di coinvolgimento sia estremamente deludente, siamo fiduciosi di poter dimostrare la nostra posizione in tribunale".

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