Costa, timone della sinistra progressista e paladino anti-austerità. Ritratto

Chi è il navigato politico tuttora indagato e al centro della bufera per sospette vicende di corruzione

di Daniele Rosa
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Antonio Costa, premier Porto
Economia

Portogallo, Antonio Costa un politico di lungo corso

Un mese e mezzo fa circa, Ely Schlein, nella sua operazione di raccolta delle fila della sinistra europea in vista delle elezioni, aveva incontrato a Roma, all’Ambasciata portoghese, il premier lusitano e leader socialista Antonio Costa. Temi trattati nell’incontro quelli internazionali ed europei, di politica interna, e delle politiche che “quel governo sta portando avanti per rilanciare l’economia e ridurre le disuguaglianze come hanno fatto in questi anni” aveva detto orgogliosa la leader del Pd aggiungendo che “dai salari alla transizione energetica, alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di compenso, il Portogallo ha già avviato una serie di scelte". 

Orbene non è stata molto fortunata la leader Pd, proprio perchè oggi, uno dei più attivi leader a favore dello stop all’austerità in Europa è indagato insieme a due ministri del suo Gabinetto ( Infrastrutture e Ambiente ) che sono invece in stato di fermo per ipotesi di corruzione sul business dell’idrogeno verde e del litio. Certo la notizia è freschissima e tutta da verificare ma ha sicuramente scosso la tranquillità della nazione vicina della Spagna, molto spesso più “vivace”sotto molti punti di vista.

Portogallo, il politico di Lisbona contro l'austerità

Ma chi è questo politico distintosi per voler guidare una Sinistra europea in grado di dare un’alternativa al rigore dei paesi nordici? Nato nel 1961 a São Sebastião de Pedreira, nel centro di Lisbona, Antonio Costa, laureato in legge, è erede di una tradizione familiare che aveva convissuto con il colonialismo ed imperialismo portoghese e con il regime (verso la fine) dell’Estado Novo di António Salazar. Il padre, Orlando, apprezzato scrittore, la madre Maria Antonia Palla, giornalista progressista che scrisse tanto della Rivoluzione dei Garofani che pose fine alla dittatura. Antonio Costa ha preso da tutti e due e si è sempre schierato nettamente a sinistra, una sinistra progressista e riformista.

In politica dal 1988 Costa è stato protagonista  dello sviluppo del partito socialista portoghese contribuendo, nel 1995, al successo di António Guterres, attuale segretario generale dell’Onu. E in quei Governi tra gli incarichi pure quello di  Ministro della Giustizia. Tra i passaggi importanti anche 9 mesi a Strasburgo e poi Ministro dell’interno con il Governo socialista di José Socrates nel 2005. Poi sindaco di Lisbona , una carica che lo ha difeso dal ribaltone causato dai scandali che toccarono il Governo socialista di allora.

Portogallo, Costa leader dei socialisti nel 2014

Nel 2014 Costa gareggiò e vinse la corsa per la leadership socialista. Fra le misure promosse durante i suoi mandati : la diminuzione da 40 a 35 ore dell’orario di lavoro settimanale, l’aumento del salario minimo da 589 a 616 euro e piani di investimento. La sua agenda, ha mirato a creare le condizioni per rendere il Portogallo competitivo: Iva su alberghi e strutture turistiche è stata dimezzata,  investimenti in start-up tecnologiche grazie all’apertura di zone economiche ad hoc per coltivare l’innovazione, regime fiscale favorevole per attrarre pensionati e imprese dal resto dell’Ue. Attaccando duramente l’austerità, Costa e il suo governo sono stati pragmatici riuscendo ad abbassare la disoccupazione senza far esplodere del tutto il deficit e nel contempo mantenendo discrete  relazioni con Bruxelles.

Nel 2020 Costa è stato il simbolo dell’Europa che reagiva all’assalto dell’Olanda di Mark Rutte, intransigente nel voler continuare anche nell’era Covid con le stesse risposte anti-crisi. E il Portogallo si è mosso bene con un ampio pacchetto di stimoli economici pari al 4% del Pil. Senza dimenticare che il Portogallo in quell'anno tremendo vinse il titolo di nazione più virtuosa per numero di vaccinati in rapporto alla popolazione. Sembrava una corsa senza fine e senza limiti di successo ed invece oggi è successo qualcosa di diverso. Vero o falso che sia sta di fatto che tutto questo non gioca a favore nè del suo Governo nazionale né sulla scena europea socialista in vista delle prossime elezioni.

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