Auditel, Italia sempre più iperconessa con 121,6 milioni di schermi. Ma il digital divide frena ancora il Paese

Nonostante il numero di schermi sia in aumento, in Italia solo il 65% delle famiglie ha banda larga e il 26% si collega solo via smartphone, segno di un digital divide ancora profondo

di Chiara Feleppa
Economia

Auditel presenta alla Cattolica l’Annuario TV 2025: in Italia 121,6 milioni di schermi, ma solo il 65% ha accesso alla banda larga

All’Università Cattolica è stato presentato oggi l’Annuario della TV 2025, il documento che ogni anno aggiorna la fotografia dell’Italia mediale. Al centro, ancora una volta, il ruolo della Ricerca di Base, l’infrastruttura che permette ad Auditel di restituire al mercato una misurazione certificata e condivisa degli ascolti televisivi. "Tutto ciò che Auditel produce ogni giorno nasce dalla Ricerca di Base" ha ricordato il direttore generale Paolo Lugiato, spiegando come senza questa attività preliminare non esisterebbe il Superpanel, lo strumento cardine della rilevazione che permette una misurazione certificata degli ascolti. 

Il cuore dell’intero sistema è infatti un lavoro definito da Lugiato “fisico, concreto, sul campo”. Ogni anno Ipsos passa al setaccio oltre 500.000 indirizzi su tutto il territorio nazionale, da cui nascono 20.000 interviste familiari e 14.000 interviste individuali, condotte direttamente nelle abitazioni. Qui vengono verificate le dotazioni tecnologiche e i canali effettivamente ricevibili, un metodo che Lugiato definisce "osservazione oggettiva", fondamentale per rappresentare anche le famiglie con minore alfabetizzazione tecnologica. Il patrimonio informativo raccolto confluisce stabilmente nel Sistema Statistico Nazionale, non come equiparazione a Istat, ma come contributo riconosciuto e strutturale.

L’Italia degli schermi

L’edizione 2025 dell’Annuario restituisce un Paese che vive immerso negli schermi. Oggi in Italia se ne contano 121,6 milioni, così distribuiti: 43,9 milioni di televisori; 23,1 milioni di smart TV, più che raddoppiate negli ultimi cinque anni; 50,4 milioni di smartphone; 19,9 milioni di computer; 7,4 milioni di tablet In media, ogni nucleo familiare possiede 1,8 televisori e 3,2 dispositivi digitali personali. La Ricerca di Base analizza anche la qualità dell’accesso a Internet. Il 93% delle famiglie italiane risulta connesso, ma soltanto il 65% dispone di una banda larga adeguata. Ben il 26% si collega esclusivamente tramite smartphone, un dato che evidenzia un digital divide che, secondo Lugiato, "non è solo tecnico, ma anche sociale e culturale". Un divario che, aggiunge, "non sarebbe misurabile con altrettanta accuratezza senza un lavoro svolto in presenza".

Per Auditel, queste informazioni rappresentano la condizione necessaria per un mercato efficiente. "Un mercato funziona solo se dispone di metriche condivise, indipendenti e verificabili" ha spiegato Lugiato. Ed è proprio la Ricerca di Base a definire gli Universi del Superpanel, consentendo una misurazione quotidiana "rappresentativa, trasparente e metodologicamente solida", in grado di generare fiducia, tutelare gli investimenti e ridurre le asimmetrie informative. Nel suo intervento conclusivo, Lugiato ha voluto ribadire il valore più profondo del lavoro svolto: "Misurare non significa soltanto contare: significa comprendere". È grazie a un’attività "concreta, sistematica e certificata" che Auditel può svolgere la propria funzione a servizio del sistema Paese. L’Annuario, ha affermato, rappresenta "la fotografia più fedele e documentata dell’Italia mediale".

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