Borsa, i mercati non temono Meloni: l'Ue chiude positiva. Milano +1,40%
I mercati europei non temono il governo Meloni. Prezzi del gas in continuo calo. Lo spread chiude a 220 punti
Le Borse Ue chiudono in territorio positivo ad eccezione di Londra
Le Borse europee dopo una giornata altalenante chiudono in territorio positivo, ad eccezione di Londra, piatta, sulla scia dei buoni risultati di Wall Street che continua a segnare rialzi importanti per i buoni risultati delle trimestrali.
Al termine delle contrattazioni l'indice Cac 40 di Parigi segna il risultato migliore con +1,94% a 6.250,55 punti, segue il Mib di Milano con +1,40% a 22.289,85, positivo anche il Dax di Francoforte a +0,95% con 13.054,51. Piatta invece la piazza finanziaria di Londra che, nel giorno dell'insediamento a Downing Steet del nuovo premier conservatore Rishi Sunak, segna -0,02% a 7.012,74 punti.
Nello specifico, sul listino milanese hanno chiuso misti i bancari con Bper a -0,61%, Banco Bpm +0,34%, Intesa +0,47%, Mediobanca -0,09%. Unicredit alla vigilia dei conti ha chiuso con un +0,10% mentre Mps ha segnato un +1,70% a 1,983 euro, mentre il diritto d'opzione all'ultimo giorno di negoziazione ha pressocchè azzerato il proprio valore a 2,5 cents (-87,5%). Contrastati anche gli energetici, con Enel a +1,99%, Eni -0,26%, Terna +2,98%, Hera +4,49%, A2A +5,85%. Ben intonata Tim con un +0,72% a quota 0,1969 euro per azione. Tra le altre blue chip Stellantis +0,42% e Pirelli +2,22%, mentre Leonardo si è mossa in controtendenza con una flessione dello 0,36%. Juventus, infine, ha perso lo 0,27% dopo l'avviso di conclusione delle indagini da parte della Procura di Torino.
Il prezzo del gas
Perde ancora terreno il prezzo del gas al Ttf. Il contratto future con scadenza a novembre cede l'1,98% a 97,20 euro a megawattora.
Spread e rendimento decennale
Chiusura in calo per lo spread a 220 punti base, rispetto ai 223 dell'apertura, con il rendimento del decennale che si attesta a 4,35% (4,5% in apertura) nel giorno della fiducia al governo Meloni alla Camera. L'obbligazionario continua a risentire positivamente della speranza di un rallentamento nel ritmo della stretta monetaria avviata dalla Fed e del rasserenamento della situazione in Gran Bretagna, con la nuova leadership di Rishi Sunak.
Petrolio
Il petrolio vira in rialzo, sostenuto dalla debolezza del dollaro. Il contratto future sul Brent sale dello 0,29% a 93,52 dollari a barile, mentre quello sul Wti avanza dell'1,19% a 85,68 dollari. Ulteriore forza al mercato è stata fornita dai commenti del ministro dell'Energia saudita, Abdulaziz bin Salman. "E' mio dovere chiarire cheintaccare le scorte di emergenza potrà rivelarsi doloroso nel prossimi mesi", ha detto nel corso di una conferenza a Riad.
Euro, dollaro e sterlina
L'euro chiude in rialzo sul dollaro, con gli investitori che scommettono su un aumento dei tassi da parte della Bce nel consiglio direttivo di giovedì. La valuta europea viene scambiata a 0,9958 dollari (+0,86%) e a 147,14 yen (+0,08%). La moneta statunitense perde terreno anche nei confronti dello yen a 147,84 (-0,77%). Sale la sterlina, sostenuta dall'insediamento del nuovo primo ministro britannico Rishi Sunak, accolto positivamente dagli investitori mentre il Paese affronta una grave crisi economica e sociale. Il pound balza a +1,69% sul dollaro a 1,1466 e sull'euro è a quota 0,8686.