Carige venduta a Bper, disco verde del Fidt che verserà anche 530 milioni

Ok del Fondo Interbancario, allo scadere del termine dell'esclusiva, all'offerta di Bper per l'80% circa di Carige

di Andrea Deugeni
Economia
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Vendita al prezzo di un euro simbolico. Poi Opa residuale di Bper

Ora è ufficiale. Dopo Intesa (su Ubi) e il Credit Agricole (sul Creval), sarà Bper a scrivere il nuovo capitolo del risiko bancario italiano con Carige, il primo dei tre fronti critici del sistema del credito tricolore (dopo Mps e Banca Popolare di Bari) a trovare soluzione definitiva dopo due anni.

L’assemblea del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, il comitato di gestione e i consigli del Fitd e dello Schema Volontario hanno acceso il disco verde alla cessione dell’80% circa dell’istituto ligure amministrato da Francesco Guido a Bper. Cessione che ha confermato, al termine della due diligence di Bper sui conti di Carige durata quasi un mese, la seconda richiesta (chiesto inizialmente un miliardo per il rafforzamento) da parte dell'istituto emiliano di un’iniezione di circa 530 milioni di euro per coprire i costi straordinari (circa 300 milioni) legati allo scioglimento degli accordi commerciali di Carige con Ibm, Amissima, Hdi, Creditis e Gardant, migliorare lo stato del portafoglio crediti e coprire le rettifiche di valore sul real estate in modo da realizzare un’operazione dall’impatto neutrale sul capitale di Bper.


Il Ceo di Bper Piero Montani

Il via libera è arrivato in Zona Cesarini prima della scadenza dell’esclusiva concessa dal Fondo guidato da Salvatore Maccarone a Bper per l’acquisto e prevede il versamento di un euro simbolico da parte della banca di Piero Montani per la quota posseduta in Carige, l'acquisto del prestito subordinato emesso da Carige nel 2018 per un corrispettivo di 5 milioni, pari al valore nominale e il lancio poi di un’Opa residuale a 0,80 euro per azione (il 5% è in mano ai trentini di Cassa Centrale Banca) per il valore complessivo a carico di Bper di circa 70 milioni di euro. Acquisto (in serata il board della banca emiliana ha sottoscritto il contratto di acquisizione) da completare entro il 30 giugno, in modo da consentire al gruppo modenese di beneficiare del regime fiscale della trasformazione delle attività per imposte anticipate (Dta) in caso di fusione, dote che nel caso specifico di Carige, ha stimato Bper, vale circa 360 milioni.

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L'operazione permette a Bper di ampliare la dimensione del proprio perimetro bancario raggiungendo i 155 miliardi di attivi dopo Intesa-Sanpaolo, UniCredit e il Banco Bpm, con 5 milioni di clienti e superando UniCredit con 2.228 filiali (Piazza Gae Aulenti ne conta 2.100). Un gruppo che, dopo il varo del piano industriale a giugno, oltre all’ulteriore derisking si prepara ad scrivere una futura pagina del risiko bancario con PopSondrio.

Determinante sarà la regia di Unipol che, oltre al 18,9% di Bper, ha anche in portafoglio il 9,5% del capitale della banca valtellinese. La risoluzione della vicenda ha spinto al rialzo a Piazza Affari Carige, che si è mossa in controtendenza rispetto al comparto bancario penalizzato dalle tensioni internazionali sull'Ucraina, guadagnando il 2,28%. La banca modenese invece ha perso il 3,84%.

@andreadeugeni

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