Italia, bollette più care d'Europa. Ma è davvero così? Le cifre e le differenze con Francia e Germania

Tutto quello che ci penalizza rispetto agli altri grandi paesi della Ue

di redazione economia
Economia

Italia, la verità sulle bollette di luce e gas. Non è una media che determina il prezzo

Non ci sono buone notizie per le bollette di luce e gas degli italiani, in particolare a luglio si è registrato un netto aumento dei prezzi. Anche nel mese da poco concluso, infatti, il nostro Paese è risultato la maglia nera dell'Ue. Il cosiddetto Prezzo unico nazionale, base di riferimento per il prezzo all’ingrosso dell’energia che poi viene rivenduta agli utenti finali, è stato in media - riporta Il Fatto Quotidiano - di 113,3 euro al MWh contro i 90 della media Ue.

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Oltre 20 euro sopra quello della Francia, 40 sopra quello spagnolo, il quadruplo di quello svedese. L'Italia ha una forte dipendenza dal gas naturale. Da noi, quasi il 45% dell’energia elettrica (contro il 15% della Germania, il 17% della Spagna e il 3% della Francia) è prodotta da impianti a gas. E il combustibile viene quasi interamente importato dall’estero, rendendo il prezzo finale dell’energia molto sensibile alle oscillazioni dei mercati.

Ma il prezzo finale non è una media. Si allinea al costo dell’ultima centrale – la più cara – necessaria per coprire tutta la domanda. Per questo, quando il gas diventa molto costoso anche l’elettricità prodotta da fonti più economiche viene pagata a quel prezzo alto. Funziona così in tutta la Ue, ma in Italia - prosegue Il Fatto - è più penalizzante perché come visto il gas è più spesso la fonte “decisiva” che fissa il prezzo. In Francia quel ruolo è svolto dal nucleare, in Spagna e Germania dalle rinnovabili (anche se nel mix energetico di Berlino ha ancora un peso non indifferente anche il carbone).

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