La card da 382 euro non decolla. Ennesima figuraccia di Lollobrigida

A Roma un terzo degli aventi diritto resta fuori

di Redazione
Francesco Lollobrigida
Economia

C’è chi non ha trovato le card alle Poste perché terminate, chi non ha ricevuto la lettera, sempre da Poste, nonostante sia tra i beneficiari

 

Era l’11 luglio quando il ministro della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, insieme a quello dell’Economia, Giorgetti, e alla titolare del Lavoro, Calderone, annunciava trionfalmente la card alimentare “dedicata a te”. Videomessaggio della premier Meloni. Poi a Roma, destinataria di circa 11 milioni e mezzo di euro, è iniziata una corsa contro il tempo per far arrivare la tessera a 30mila persone. Lo scrive la Repubblica - Edizione Roma ripresa dal sito Dagospia. 

Il 15 settembre era infatti la data di scadenza per il primo utilizzo del sussidio da 382 euro, altrimenti niente bonus. In tanti però, circa 10mila su 30mila aventi diritto, non avranno nessun contributo. Intanto i prezzi dei beni alimentari salgono e rendono sempre più difficile fare una spesa dignitosa.

Il risultato è che c’è chi non ha trovato le card alle Poste perché terminate, chi non ha ricevuto la lettera, sempre da Poste, nonostante sia tra i beneficiari.

Il problema è che il meccanismo elaborato dal governo è farraginoso, soprattutto quando in grandi città come Roma e Napoli. Il sistema funziona così: a elaborare le liste degli aventi diritto è l’Inps, poi i Comuni devono passarle al vaglio e fare le verifiche anagrafiche. Non solo: senza ricevere un euro per il personale e con agosto alle porte, il dipartimento al Sociale del Comune di Roma ha anche dovuto inviare le lettere con cui si segnala al destinatario il diritto ad andare a ritirare la tessera alle Poste. Una serie di passaggi da effettuare tassativamente entro il 15 settembre.

«Ho girato tutto il giorno negli uffici delle Poste ma hanno esaurito le card, non so cosa fare » , hanno scritto in molti il 15 settembre, allarmati perché consapevoli della scadenza. Chi non ha fatto il primo acquisto in un supermercato aderente all’iniziativa entro quella data, infatti, non ha più diritto a ricevere il sussidio. I soldi che erano previsti per quella famiglia vengono ritirati e distribuiti a chi ha già la card e non è stato umiliato dal tritacarne della burocrazia.

«Avevamo detto subito che il meccanismo non avrebbe funzionato nei grandi comuni — attacca Funari — adesso sappiamo che ci sono persone che hanno diritto a prendere la card ma non sono state raggiunte. Serve urgentemente una proroga, se il governo ha veramente a cuore le famiglie della nostra città ci dia il tempo di arrivare a tutti». Ma fin qui neanche la richiesta all’Anci ha funzionato: il percorso a ostacoli tracciato dal governo era già iniziato.

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