Messina ad Affari: “Basta con i presagi di sventura, l’Italia sta bene”

Il ceo di Intesa Sanpaolo spiega le strategie della banca e conferma: “Non sarà crisi”

di Marco Scotti
Economia

Intesa Sanpaolo, Messina: "Nessun Paese crescerà come noi"

“Non esiste un altro paese in Europa che abbia una diversificazione migliore dell’Italia, la Germania sta mostrando segni di debolezza che da noi non si vedono nonostante l’inflazione elevata”. Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, commenta i risultati del bilancio presentato oggi. Con parecchia sicurezza: non ci sarà la crisi che tutti temono e i problemi degli italiani sono meno drammatici di quanto non si voglia far apparire.

 

 

Intesa Sanpaolo, il Ceo Messina: "Positivo sulla politica di bilancio pubblico"

Un plauso anche al governo Meloni: “Sono particolarmente positivo sulla politica di bilancio pubblico e sul fatto che non sia stato aumentato il debito pubblico, il nostro Paese ha una dipendenza dalla Bce molto significativa, è importante non creare degli elementi di debolezza. Intesa è il secondo creditore dello Stato dopo la Bce, mi aspetto che si mantenga il rigore di bilancio” ha confermato. E poi c’è il mondo delle famiglie, che continuano ad avere livelli di risparmio elevato rispetto ad altri Paesi.

“Il debito pubblico – chiosa il consigliere delegato - è ancora molto elevato ma anche sostenibile e questo è l’elemento più positivo colto dagli investitori internazionali. Adesso l’Italia ha dei tassi di crescita superiore rispetto alla Germania”. Poi una bacchettata alla Bce, accusata di una “navigazione a vista. Per capire i veri orientamenti bisogna attendere la stabilizzazione delle politiche economiche. Ad ora assistiamo a dei messaggi che arrivano di volta in volta dopo ogni riunione”.

Infine, una battuta su Mps: “Più operatori di peso specifico ci sono nel nostro Paese, meglio è per il sistema. Tanto noi abbiamo una quota di mercato tale che è inattaccabile, vedo solo positività nel rafforzamento del sistema. Per noi non avrebbe senso fare un’operazione come l’acquisizione di Mps per poi dover vendere i due terzi di ciò che si è aggregato. Se dovessero bussare alla mia porta? Aprirei per cortesia ma poi chiuderei subito”.

Diverso il discorso europeo: le banche continentali rimangono minuscole rispetto a quelle mondiali e una serie di aggregazioni potrebbe portare alla nascita di player di dimensioni globali. Si vedrà.

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