Energia Libera: sì al completamento della liberazione del mercato retail

Sul mercato libero dell’energia sono disponibili e facilmente rintracciabili un significativo numero di offerte più vantaggiose rispetto al mercato tutelato

di Redazione Corporate
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Energia Libera: parere contrario a un ulteriore rinvio del completamento per la liberalizzazione del mercato retail

Il mercato libero ha costantemente rappresentato un’opportunità per i cittadini e le imprese italiane, sia in termini di prezzo che per la qualità della fornitura. Questo risulta confermato anche dal monitoraggio sull’andamento dei mercati della vendita aggiornato dall’ARERA a luglio 2023: qui il Regolatore evidenzia come sul mercato libero dell’energia siano disponibili e facilmente rintracciabili un significativo numero di offerte più vantaggiose rispetto al mercato tutelato (solo a titolo di esempio, secondo i dati ARERA, più del 30% nei mesi di gennaio e febbraio del 2023). A ciò si aggiunga come nei periodi di forte volatilità dei mercati, come di recente sperimentato, le offerte a prezzo fisso presenti esclusivamente sul mercato libero hanno protetto famiglie e microimprese dagli aumenti di prezzo.

Energia Libera evidenzia quindi che un ulteriore rinvio del completamento della liberalizzazione del mercato retail, previsto già dalla Legge Annuale della Concorrenza adottata nel 2017, danneggerebbe in primis i consumatori italiani. Occorre infatti ricordare che il superamento del mercato tutelato era stato inizialmente previsto per il primo luglio 2019. Con quattro leggi successive è stato poi di volta in volta prorogato. Attualmente è previsto per gennaio 2024 e dal suo conseguimento dipende anche l'erogazione dei fondi del PNRR. Un rinvio di tale data e il conseguente mantenimento del quadro attuale significa favorire nel mercato finale dell’energia il rafforzamento delle posizioni dominanti oggi esistenti e, conseguentemente, del livello di concentrazione che la stessa ARERA e AGCM definiscono critico.

Il Rapporto di ARERA del 25 luglio 2023 sull’evoluzione dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas riporta infatti che “il vantaggio competitivo dell’acquisire clienti sul libero in capo ai gruppi che operano anche nel servizio di maggior tutela non è sconfitto”. L’ennesimo rinvio, in prossimità dello svolgimento della procedura di assegnazione, con investimenti ormai compiuti dagli operatori e con una campagna informativa già programmata, determinerebbe una grave confusione e incertezza, in primo luogo a danno dei consumatori finali.

Oltre tutto, i 5 milioni di consumatori domestici (non vulnerabili) non passerebbero dal mercato tutelato al libero ma, per tre anni, fino al 2027, sarebbero serviti attraverso un meccanismo regolato secondo modalità definite dal decreto MASE di maggio e dalla delibera ARERA di agosto 2023. Lo stesso meccanismo che ha coinvolto nel 2021 le piccole imprese e nel 2023 le microimprese. Come certificato da ARERA, la selezione degli operatori per lo svolgimento del servizio così configurato ha assicurato il coinvolgimento di “una pluralità di operatori in grado di gareggiare in tutte le aree territoriali e ha fatto emergere prezzi più conveniente della tutela”. 

Tale esito di prezzo è garantito dal meccanismo disegnato dall’Autorità, che prevede sostanzialmente uno sconto sul prezzo di tutela (i partecipanti all’asta fanno offerte a ribasso per aggiudicarsi la fornitura del servizio). Lo svolgimento delle procedure concorsuali per l’assegnazione del servizio a tutele graduali per i domestici garantirebbe pertanto oltre ai benefici di prezzo quelli derivanti da un mercato sempre più concorrenziale e competitivo. Senza contare che, con un nuovo rinvio, le Aziende di vendita, che hanno già investito nella prospettiva della fine delle tutele di prezzo, si troverebbero ancora una volta ad operare senza regole e tempi chiari e certi sulla conclusione del processo di liberalizzazione.

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