Saipem alza il velo sui conti: mol in rosso per 1,1 mld, ricavi in calo del 6%

La società energetica completa la revisione dei progetti in corso senza ulteriori impatti. Riduzione dei costi e selezione le parole chiave del nuovo piano

Economia
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Saipem, nel 2021 ricavi in calo a 6,875 miliardi. Completata la backlog review 

Saipem alza il velo sui dati del preconsuntivo 2021 dopo il profit warning lanciato a fine gennaio, svelando numeri fortemente impattati dal recente terremoto seguito alla revisione del backlog. La società guidata da Francesco Caio chiude così l'anno con ricavi adjusted di 6,875 miliardi di euro, in calo rispetto ai 7,342 miliardi del 2020. L'ebitda adjusted è stato negativo per 1,192 miliardi, contro un dato positivo pari a 614 milioni nel 2020.

Secondo quanto comunica la società, la revisione dei progetti in corso, backlog review appunto, avviata a gennaio 2022, non ha subito ulteriori impatti rispetto a quanto comunicato il 31 gennaio 2022. La revisione è arrivata a coprire complessivamente 22 progetti, rappresentanti circa l’80% del valore del backlog consolidato complessivo esistente al 30 settembre 2021, circa l’88% del backlog consolidato dei segmenti E&C alla stessa data. Questo esame, appunto, è stata completata e non ha evidenziato ulteriori impatti rispetto a quanto comunicato lo scorso 31 gennaio. 

Tornanto ai conti, nel solo quarto trimestre dello scorso anno l'ebitda adjusted è stato negativo per 901 milioni di euro. Il risultato della backlog review su progetti E&C ha pesato sul quarto trimestre e sull’anno per 1,020 miliardi e ha portato al ritiro degli outlook comunicati lo scorso 28 ottobreSaipem conferma nel quarto trimestre "i segnali di miglioramento nelle perforazioni offshore e onshore, con un incremento della domanda e prospettive di pieno utilizzo della flotta operativa".

Escludendo l’impatto della backlog review, l’ebitda adjusted del 2021 sarebbe stato negativo per 172 milioni. Sull'intero 2021, specifica Saipem, ha pesato anche il protrarsi degli effetti dell'emergenza Covid, con "ritardi nell’esecuzione dei progetti e il rinvio delle decisioni di investimento nei settori di interesse".

L'ebit adjusted è stato negativo per 1,713 miliardi contro un utile di 23 milioni nel 2020. L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre scorso era pari a 1,541 miliardi: 1,226 miliardi alla stessa data del 2020. Infine, Saipem vanta una liquidità pari a 2,3 miliardi di euro, di cui circa 700 milioni disponibili e la restante parte vincolata principalmente a progetti in joint venture.

(Seguono gli ordini totali del 2021...) 

Saipem, nel 2021 7,2 mld di nuovi ordini: il totale sale a 22,7 miliardi

Nel corso del 2021 la società guidata da Francesco Caio ha acquisito nuovi ordini per 7,208 miliardi di euro, contro gli 8,659 miliardi del 2020. Le acquisizioni del quarto trimestre, di oltre cinque volte superiori rispetto a quelle del terzo trimestre, hanno confermato le aspettative di ripresa degli investimenti nel segmento ingegneria e costruzioni offshore, specifica il gruppo in una nota. Il portafoglio ordini residuo ammonta quindi a 22,733 miliardi, che aumenta a 24,682 miliardi includendo il portafoglio ordini delle società non consolidate (25,296 miliardi al 31 dicembre 2020).

(Seguono le linee guida del nuovo piano...) 

Riduzione dei costi e maggior selezione per le acquisizioni: le nuove linee guida del piano al 2025

A margine dei conti, il Cda del colosso energetico ha poi approvato le linee guida della revisione del piano strategico 2022- 2025 iniziata a seguito della backlog review. Il piano si basa, nel suo complesso, sulle dinamiche dei mercati di riferimento di Saipem presentate a ottobre 2021 e, nello specifico, su trend in crescita nel business E&C offshore e drilling offshore. Tra l'altro, il piano punterà a una riduzione dei costi di struttura, con un incremento del target per il 2022 a oltre 150 milioni di euro. 

Le nuove linee guida della revisione del piano al 2025, secondo quanto riporta il comunicato, prevedono: l'incremento del focus su acquisizione di attività offshore, sia E&C che drilling, caratterizzate da una più alta marginalità grazie alla consolidata posizione competitiva di Saipem; una maggiore selettività nelle acquisizioni del business E&C onshore, privilegiando commesse a maggior contenuto tecnologico nei segmenti Lng e nella gas valorization, nella quale Saipem può far leva su tecnologie proprietarie.

Ma anche il riposizionamento su attività a basso rischio nell’offshore wind per il 2022-23, e adozione di una rinnovata strategia commerciale ed esecutiva per catturare nella seconda parte del Piano il potenziale di crescita del mercato; viene quindi ribadito il focus industriale di Saipem sulla transizione energetica e sull’economia circolare, anche attraverso lo sviluppo di soluzioni modulari e industrializzate, in particolare sulla filiera della CCUS, sulle tecnologie di riciclo della plastica e della robotica subsea; infine gestione attiva del portafoglio di asset, al fine di supportare la generazione di cassa lungo l’arco di Piano.

Le linee guida alla base della revisione del piano "si fondano sul perseguimento di un profilo rischio rendimento più bilanciato e su un percorso di deleveraging". Viene inoltre confermata la nuova organizzazione per linee di business che supera quella divisionale con l’obiettivo di una maggiore efficienza, di un controllo del rischio centralizzato e di uno sviluppo di modelli esecutivi innovativi e flessibili, in linea con le esigenze della transizione energetica. 

(Seguono i dati di Borsa...) 

Crisi Ucraina, Saipem piatta in Borsa: il titolo viaggia sulla parità 

Intanto, Piazza Affari è sempre in netto calo dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: Ftse Mib -3,16% a 25.132 punti. Tra i titoli più bersagliati dalle vendite troviamo i bancari, con gli istituti di credito italiani che risultano i più esposti in Russia insieme a quelli francesi: Intesa -5,48%, Banco Bpm -4,55%, Unicredit -6,70%.

Pesante anche Pirelli con un -6,33%; tra gli altri industriali Stellantis a -2,92% e Leonardo a -1,56%. Tim arretra dell’1,75%. Per quanto riguarda gli energetici, Enel -1,66%, Eni -2,19%, mentre Saipem, dopo la pubblicazione dei conti 2021 e la diffusione delle linee guida della revisione del piano al 2025, si muove sulla parità a 1 euro per azione. 

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