Israele, cos'è il "Blocco E1" che dividerà la Cisgiordania e uccide l'idea di Stato palestinese
Il progetto prevede l'espansione illegale di Gerusalemme verso est con la costruzione di 3.500 unità abitative in territorio palestinese
Blocco E1, cos'è il progetto di espansione di Israele che dividerà in due la Cisgiordania. Smotrich: "Lo Stato palestinese viene cancellato dal tavolo"
Negli anni i vari governi israeliani che si sono succeduti erano convinti della necessità di una espansione ad est di Gerusalemme fino a raggiungere la grande colonia di Ma’ale Adumim, poi il Mar Morto e infine il confine con la Giordania. Il piano era stato congelato per 20 anni a causa delle pressioni internazionali ma oggi il governo di Benjamin Netanyahu, forte del sostegno di Donald Trump, ha approvato la creazione del "Blocco E1" che porterà ad una ulteriore occupazione illegale di 12mila metri quadrati di territorio palestinese e di fatto dividerà in due la Cisgiordania.
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Il progetto, che prevede la costruzione di oltre 3.500 unità abitative, ha ottenuto l'approvazione della Commissione per l'urbanistica e l'edilizia dopo che sono state respinte le ultime petizioni il 6 agosto. I lavori infrastrutturali potrebbero iniziare già nei prossimi mesi e la costruzione delle case è prevista tra circa un anno.
Lo stesso ministro delle Finanze di Tel Aviv, Bezalel Smotrich ha dichiarato che il progetto del "Blocco E1" è "un passo significativo che cancella praticamente l’illusione dei due Stati e consolida la presa del popolo ebraico sul cuore della Terra d’Israele. Lo Stato palestinese viene cancellato dal tavolo non con slogan, ma con i fatti. Ogni insediamento, ogni quartiere, ogni unità abitativa è un altro chiodo nella bara di questa pericolosa idea".
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Dura la reazione dell'Unione Europea: "La decisione delle autorità israeliane di portare avanti il piano di insediamento E1 compromette ulteriormente la soluzione dei due Stati e costituisce una violazione del diritto internazionale. L’Ue esorta Israele a rinunciare a tale decisione, sottolineandone le profonde implicazioni e la necessità di valutare misure volte a salvaguardare la fattibilità della soluzione dei due Stati".
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Alla presa di posizione di Bruxelles fanno eco anche Regno Unito e Italia. “Se attuato, dividerebbe in due lo Stato palestinese, rappresenterebbe una flagrante violazione del diritto internazionale e comprometterebbe gravemente la soluzione dei due Stati”, ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Lammy sul suo profilo di X.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha invece dichiarato che: "Insieme ai partner europei esortiamo il governo israeliano a collaborare con l’Autorità nazionale palestinese per rafforzare insieme la stabilità di tutta la regione. La decisione israeliana di procedere con nuovi insediamenti in Cisgiordania è inaccettabile, contraria al diritto internazionale e rischia infatti di compromettere definitivamente la soluzione a due Stati, obiettivo per il quale il governo italiano sta continuando a lavorare con convinzione e il massimo impegno".