Lavrov, braccio destro di Putin, e Di Maio: dalla stima alla sfida aperta

"Mister Nyet" si ispira a Gorčakov, antico fautore dell'espansione russa. Da sempre avversario della NATO, voleva tradurre in russo il libro del ministro M5S

Esteri
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Chi è Lavrov, il braccio destro di Putin che “blasta” Di Maio

"I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia come professione. Di Maio ha una strana idea di diplomazia. La diplomazia è stata inventata solo per risolvere situazioni di conflitto e alleviare la tensione e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi ad assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala”. Comunque la si pensi sul ministro Di Maio e sui fatti specifici, sono davvero irrituali le parole di Sergej Viktorovič Lavrov, ministro degli Esteri russo che, poche ore dopo quelle parole, ha guidato l’invasione dell’Ucraina.

Perché Lavrov ce l’ha con Di Maio?

Al ministro russo non sono piaciute affatto le parole del suo omologo italiano, il quale ha escluso contatti diplomatici con il Paese di Putin, almeno fino a quando non ci fosse stata una de-escalation della crisi Ucraina. La drammatica svolta delle ultime ore chiarisce meglio le motivazioni dietro una polemica così plateale, soprattutto da parte di chi lo scorso ottobre si era presentato al bilaterale Italia-Russia con una copia del libro di Di Maio, “Un amore chiamato politica”, promettendogli che avrebbe promosso la sua traduzione in russo. Lo stava prendendo in giro oppure ha cambiato idea nelle ultime ore? Chi conosce bene Lavrov non si stupisce più di tanto di questi toni bellicosi.

Sergej Viktorovič Lavrov, il braccio destro di Putin

Moscovita di origini armene, il 21 marzo Lavrov compirà 72 anni, dei quali gli ultimi venti trascorsi accanto a Vladimir Putin, un tipo dal carattere tutt’altro che facile. Basterebbe questo a far capire che personaggio sia Lavrov, famoso per la sua determinazione, ma già prima di Putin aveva ricoperto ruoli di grande responsabilità: diplomatico nello Sri Lanka, in tre riprese funzionario degli Affari Esteri (un ruolo che era stato ricoperto anche da sua madre), consigliere dell’URSS all’ONU, viceministro durante la presidenza di Boris Eltsin, più volte presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Grazie al suo curriculum e ai suoi studi, parla benissimo quattro lingue: oltre al russo, l'inglese, il francese e il singalese.

"Mister Nyet" e il sogno di una “Grande Russia”

L’invasione dell’Ucraina non stupisce chi conosce il pensiero di Lavrov, che si ispira Aleksandr Michajlovič Gorčakov, Ministro degli Esteri di Alessandro II dal 1856 al 1882 e fautore dell’espansione russa nell’Asia centrale. Fermo nemico dell’Occidente, già negli scorsi anni si è speso contro l’allargamento della NATO verso Est e viene per questo soprannominato “Mister Nyet” ("Il Signor No") negli ambienti diplomatici. La sua intransigenza è tale che si dice che sia lui ad influenzare Putin, invece che seguirne le indicazioni. Nonostante forti scontri verbali con l’Occidente (in particolare il segretario di Stato statunitense Condoleezza Rice e quello britannico David Miliband), fino a qui si era comunque mantenuto fedele al principio di inviolabilità dei confini, ma la crisi Russia-Ucraina ha segnato una netta svolta nel quadro internazionale.

 

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