Macron "spara" lacrimogeni sui manifestanti pro Palestina. Ma tratta con Hamas
Parigi vieta le proteste e la polizia interviene. Tensioni anche politiche, mentre l'Eliseo negozia la liberazione degli ostaggi francesi
Manifestazioni pro Palestina vietate in Francia: lacrimogeni contro chi è in piazza
Da una parte spara coi lacrimogeni contro chi manifesta a favore della Palestina. Dall'altra va (come spesso gli accade) da solo e tratta con Hamas per il rilascio degli ostaggi. Emmanuel Macron si muove ancora una volta su un dippio binario, utilizzando la forza per impedire la diffusione di manifestazioni che invece sembrano continuare ad allargarasi sul territorio della Francia, mentre però fa quello che quasi tutti gli altri Paesi non stanno facendo: trattare con Hamas per provare a liberare i cittadini francesi rapiti.
Come accaduto anche in altre occasioni recenti, la polizia francese non ci è andata leggera e ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per interrompere una manifestazione vietata a sostegno del popolo palestinese a Parigi. Il ministro degli Interni di Macron ha infatti vietato le proteste pro-palestinesi, affermando che erano "suscettibili di generare disturbi all'ordine pubblico". Nonostante il divieto, diverse centinaia di manifestanti filo-palestinesi si sono riuniti nel centro di Parigi in gruppi separati che le forze di polizia hanno cercato di non far confluire. I manifestanti hanno scandito "Israele assassino" e "Macron complice".
Macron ha dichiarato che il governo ha agito per aumentare la protezione della polizia nei confronti dei siti ebraici, tra cui scuole e sinagoghe, e che non ci può essere alcuna giustificazione per le atrocità. Prima del suo discorso, il partito di estrema sinistra France Unbowed ha affrontato le critiche per essersi rifiutato di definire l'attacco di Hamas un atto di terrorismo, causando tensioni con i partner dell'opposizione socialista e verde.
In Francia vivono le più grandi comunità musulmane ed ebraiche d'Europa. In passato, le situazioni di conflitto in Medio Oriente ha spesso alimentato le tensioni interne. Dall'attacco transfrontaliero di Hamas da Gaza di sabato, la polizia francese ha arrestato più di 20 persone per decine di atti antisemiti, tra cui molestie a bambini ebrei da parte di compagni di scuola, ha dichiarato il governo.
Più poteri alla polizia, ma Macron tratta con Hamas sugli ostaggi
Il rischio di nuovi scontri e tensioni è ovviamente altissimo. Mentre in molti accusano Macron di utiizzare la forza in modo troppo estensivo. Va d'altronde ricordato che all'inizio dell'anno l'Eliseo ha consegnato maggiori facoltà alla polizia con una legge che introduce i nuovi poteri, che dovrebbero essere temporanei in vista dei Giochi Olimpici di Parigi della prossima estate.
L'obiettivo dichiarato è infatti quello di aumentare gli strumenti a disposizione di polizia e autorità per tutelare la sicurezza dei francesi, dei turisti e degli appassionati che accorreranno nel paese per le Olimpiadi. Proprio l'evento sportivo rischia però di diventare una nuova occasione di tensione, visto che già tristemente in passato sono stati presi di mira degli atleti.
Ma intanto, Macron è criticato anche per una sorta di "doppia morale". Visto che, mentre blocca le manifestazioni di solidarierà alla Palestina (che non sono sempre o per forza un placet verso Hamas), tratta proprio con l'organizzazione definita "come l'Isis" da Israele e Stati Uniti. È già stata confermata la morte di circa 13 cittadini francesi nell'attacco di Hamas a Israele. E Macron ha spiegato che ci sono anche 17 cittadini francesi dispersi e probabilmente fanno parte degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, aggiungendo: "La Francia sta facendo tutto il possibile, insieme a Israele e ai nostri partner, per riportarli a casa". Di fatto, sta trattando.