​Olimpiadi Pechino 2022, boicottaggio diplomatico Usa contro la Cina

Gli Usa boicottano le Olimpiadi invernali Pechino 2022. Dalle violazioni di diritti umani, alle pressioni su Taiwan e il caso Peng Shuai: bufera Cina

Joe Biden e Xi Jinping (foto Lapresse)
Esteri
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Olimpiadi 2022, Usa annunciano il boicottaggio diplomatico ai Giochi di Pechino

Gli Stati Uniti non invieranno rappresentanti alle Olimpiadi Invernali di Pechino del 2022. A confermare il boicottaggio diplomatico è la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, in un briefing con la stampa. "L'amministrazione Biden non invierà nessuna rappresentanza diplomatica o ufficiale ai Giochi Invernali e ai Giochi Paralimpici di Pechino del 2022 dato il genocidio in corso e i crimini contro l'umanità della Repubblica Popolare Cinese nello Xinjang e altre violazioni dei diritti umani", ha detto Psaki, "gli atleti del Team Usa hanno il nostro pieno sostegno. Saremo con loro al 100% e tiferemo per loro da casa ma non contribuiremo alla fanfara dei Giochi".

Olimpiadi Pechino 2022, Usa contro la Cina: dai diritti umani e alle pressioni militari su Taiwan

Un mese fa il presidente Joe Biden aveva spiegato che il boicottaggio diplomatico era "una misura che stiamo considerando" in risposta alla violazioni dei diritti umani nello Xinjiang e a Hong Kong e alle pressioni militari cinesi su Taiwan.

Salva comunque la partecipazione degli atleti statunitensi alle Olimpiadi di Pechino. Gli americani non opteranno per un boicottaggio totale come accadde nel 1980 quando Jimmy Carter non mandò le 'squadre' maschili e femminili alle Olimpiadi di Mosca del 1980 (con risposta dell'Unione Sovietica quattro anni dopo ai Giochi di Los Angeles).

Cina, il caso della tennista Peng Shuai

La Cina in queste settimane è nella bufera anche per la tennista Peng Shuai, di cui si erano inizialmente perse le tracce dopo le accuse all'ex vicepremier Zhang Gaoli. La WTA (federazione professionistica del tennis femminile) ha deciso di cancellare dal calendario 2022 tutti i tornei in programma in Cina perché non ci sono certezze sulle condizioni della giocatrice (malgrado le rassicurazioni della tennista).