USA, i sondaggi che terrorizzano Joe Biden: è crollo d'immagine

Sono diverse le cause della perdita dei consensi, ma lui, nonostante l’età, ha confermato la sua ricandidatura

di Daniele Rosa
Esteri
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Il primo anno di Biden alla Presidenza degli USA si chiude con un clamoroso tonfo nei sondaggi

Secondo una media dei principali sondaggi americani realizzata da FiveThirtyEight il consenso nei confronti del suo Presidente Joe Biden è al 43,4% mentre oltre il 50% degli americani disapprova il suo “modus operandi”. La luna di miele di colui che ha mandato a casa uno dei presidenti più divisivi della storia, Donald Trump, è finita molto più velocemente del previsto. Il consenso sembrava “intoccabile” ed invece si è sgretolato rapidamente. Diverse le cause. In primis, a luglio, il ritorno di un’ondata di contagi causata dalla nuova variante Delta.

Poi un nuovo calo è stato registrato ad agosto con il disastroso ed affrettato ritiro degli Stati Uniti dall'Afghanistan che ha provocato: la riconquista del paese da parte dei Talebani, 13 soldati americani morti in un attentato kamikaze e un profondo dissenso a livello internazionale. E poi, in campo economico, un’inflazione  in crescita e la difficile approvazione della sua maxi agenda economica, ancora in stallo al Congresso. Ultimo ma non ultimo il tema dell’immigrazione, problema delicato lasciato nelle mani della vice Kamala Harris, non all’altezza del compito. Mai cosi tanti arrivi e mai tante persone irregolari detenute, solo a novembre 173000, un record.

L'effetto Omicron sulla Casa Bianca

Ed allora la realtà indica che la più grande democrazia del mondo è attualmente guidata da un presidente in una preoccupante crisi di immagine e alla soglia degli 80 anni. Adesso, sotto le feste di fine anno, la nuova variante Omicron ha riportato buona parte del paese a misure di emergenza a livello sanitario. A livello economico invece le parole di Biden su un’inflazione passeggera suonano davvero stonate visto che la stessa, a novembre ha sfiorato il 7%, un dato che non si vedeva dal 1982. Nonostante tutto ciò il Presidente, attraverso il suo portavoce Jen Psaki, ha confermato di volersi ricandidare. Secondo molti la mossa, giunta subito dopo la cocente sconfitta elettorale in Virginia, potrebbe servire a dare fiducia in merito alla riuscita dei grandi progetti sociali che l’amministrazione democratica sta faticosamente portando avanti.

“Sleepy Joe” verso un'altra sfida con Trump?

Ma il dato anagrafico non gioca a favore di Joe Biden che è ora il presidente più anziano in carica con i suoi 79 anni. Una competizione elettorale a 81 anni non è certo una “passeggiata di salute” nonostante le rassicurazioni del medico personale, Kevin O'Connor, che continua a confermare come il suo paziente sia “un uomo vigoroso e in buona salute, capace di adempiere ai suoi doveri”. Il picco in discesa di popolarità del presidente fa il paio con quello della sua vice, Kamala Harris, che ha una popolarità ancora più bassa. Un sondaggio Suffolk University-USA Today pubblicato a novembre, ha registrato il 27,8% dell’astro nascente Harris contro il 37,8% di Biden. E visto che l’avversario politico è in difficoltà crescono le speranze di ritorno dell’indomito Donald Trump. Pur bandito dai social come Instagram, Facebook e Twitter, il tycoon sta lavorando per raccogliere fondi e spara a zero su Biden. “Ha distrutto l’economia, ha aperto i nostri confini, ha abbandonato gli americani in Afghanistan e tanto altro” si legge nelle mail quotidiane che arrivano a quel quasi 50% di americani che lo hanno votato e che, probabilmente, lo rivoterebbe. 

Un futuro ancora nebuloso

Lo stesso Trump sa bene che candidarsi nel 2024 senza l’appoggio di media e social sarebbe un flop ed allora si è costruito una società ad hoc, una start-up, la “Trump Media & Tecnhnology Group” sostenuta da Digital Word che è riuscita fino ad ora a raccogliere un miliardo di dollari. Da chi non si sa ed è per questo che la Sec (Securities and Exchange Commission) ne vuole sapere di più. Ha chiesto verbali delle riunioni del consiglio di amministrazione, indirizzi bancari, telefonici e di posta elettronica e soprattutto i nomi degli investitori. Il timore che alle spalle ci siano paesi arabi, in primis l’Arabia Saudita.

La nuova rete social di Trump, Truth social, sarà simile a Twitter ma libera dai freni etici del social che cinguetta. In ogni caso il 2024 è ancora abbastanza lontano e se su Biden pesano età, flop, elezioni di midterm e un po’ di sfortuna, su Trump si aggirano le ombre dei molti procedimenti che stanno andando avanti a suo carico legati soprattutto a problemi fiscali. E si sa che in America con il fisco nemmeno il Presidente o ex presidenti possono scherzare.

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