ANBI, promosso con Consorzio dell’Emilia Centrale il progetto “Agricoltore custode dell’Appennino”

Gargano (ANBI): "È un’iniziativa certo non risolutiva ma che indica una strada per frenare il diffuso e progressivo abbandono dei territori alti"

di Redazione
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ANBI promuove con il Consorzio dell’Emilia Centrale il progetto “Agricoltore custode dell’Appennino” per rafforzare il ruolo dell’agricoltura nella salvaguardia del territorio montano

Sono 22 i comuni situati lungo le aree appenniniche, pedemontane e alto-collinari a essere coinvolti nel progetto “Agricoltore custode dell’Appennino”, promosso dal Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di contrastare il progressivo spopolamento verso la pianura, rafforzando il ruolo strategico dell’agricoltura nella cura e salvaguardia del territorio montano. Attraverso un modello tecnico-amministrativo basato su una programmazione condivisa degli interventi, il progetto intende stimolare l’imprenditoria locale e incentivare pratiche di manutenzione ambientale sostenibile.

L’azione si inserisce in un più ampio sforzo per fermare l’abbandono delle zone interne, un fenomeno che contribuisce ad aggravare la già elevata fragilità idrogeologica dell’Italia, soprattutto in un contesto segnato dalla crescente instabilità climatica. A tal proposito, Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), ha commentato: “È un’iniziativa certo non risolutiva ma che, insieme a nuove politiche per l’insediamento dei servizi essenziali, indica una strada per frenare il diffuso e progressivo abbandono dei territori alti, aggravando la fragilità geomorfologica del Paese, accentuata dalla crisi climatica: è un pericolo, che non ci stancheremo di segnalare”.

Il progetto prevede un sostegno economico, fino a un massimo di 3.000 euro (pari al 70% della spesa ammissibile), per quegli agricoltori che realizzeranno sui propri terreni interventi mirati alla tutela del suolo. Tra le azioni finanziabili rientrano la creazione o manutenzione di fossi di scolo utili alla protezione della viabilità o degli abitati, il consolidamento di piccole frane a rischio per infrastrutture o fabbricati, la sistemazione di percorsi poderali, la realizzazione di scoline in terreni coltivati, la cura della rete scolante superficiale e la gestione di alberature in aree private che si affacciano su strade di bonifica.

Il Presidente dell’ANBI, Francesco Vincenzi, ha sottolineato il valore sistemico dell’iniziativa, che rafforza il ruolo dei consorzi come presìdi di governance territoriale: “Esaltando in questo modo il principio di sussidiarietà, i Consorzi di bonifica ed irrigazione si confermano enti di autogoverno del territorio ed unica esperienza italiana di federalismo fiscale applicato. Il tema della coesione territoriale sarà al centro di uno dei panel di discussione, previsti alla nostra Assemblea nazionale, in programma a Roma nei giorni 8 e 9 Luglio prossimi”.

Anche Lorenzo Catellani, Presidente del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e imprese agricole per uno sviluppo armonico e sicuro dei territori montani: “Siamo orgogliosi di testimoniare anche così il nostro impegno verso le aree montane e pedecollinari, consolidando la stretta alleanza con il settore agricolo – sottolinea il Presidente – Insieme avvieremo un’efficace azione integrata contro le criticità del territorio, garantendo non solo una maggiore sicurezza idrogeologica, ma anche un incremento delle opportunità occupazionali, che garantiscano reddito”.

I territori interessati dal progetto si trovano in tre province emiliane. Per Reggio Emilia partecipano i comuni di Baiso, Carpineti, Casina, Castellarano, Castelnovo ne' Monti, Toano, Ventasso, Vetto d’Enza, Vezzano sul Crostolo, Viano e Villa Minozzo. In provincia di Modena sono coinvolti Frassinoro, Lama Mocogno, Montefiorino, Palagano, Pavullo nel Frignano, Polinago, Prignano sulla Secchia e Serramazzoni. Infine, Monchio delle Corti, Palanzano e Tizzano Val Parma rappresentano la provincia di Parma.

Gli agricoltori che intendono partecipare potranno inviare la propria richiesta al Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale, utilizzando la modulistica disponibile sul sito dell’ente. Le domande dovranno essere presentate entro il 31 luglio 2025; al termine, verrà stilata una graduatoria che stabilirà i beneficiari del contributo.

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