ANBI promuove innovazione e irrigazione per valorizzare l’agroalimentare italiano
Gargano (ANBI): "Chiediamo che i 142 Consorzi di bonifica ed irrigazione siano messi maggiormente nelle condizioni di rispondere agli interessi del Paese"
ANBI rafforza il ruolo dell’irrigazione innovativa per sostenere l’agricoltura e il valore del made in Italy agroalimentare
In un’estate che si presenta da subito eccezionalmente calda e già segnata da gravi carenze idriche in diverse aree del Mezzogiorno — in particolare in Capitanata, Puglia, e nella Nurra sarda — l’impegno di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) prosegue con costanza, soprattutto nella promozione dell’innovazione tecnologica applicata all’irrigazione, ritenuta fondamentale per garantire l’eccellenza dell’agroalimentare “made in Italy”, una delle principali bandiere del nostro Paese nel mondo.
Error processing SSI fileIn parallelo a Genova, nel contesto del Villaggio Italia organizzato dal M.A.S.A.F. per celebrare il rientro della nave scuola “Amerigo Vespucci” dal suo viaggio attorno al globo, cinque sezioni regionali di ANBI — Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana — si alternano nella gestione dello spazio espositivo, che comprende anche una piccola area dimostrativa “Acqua Campus” curata dal Consorzio C.E.R. Contemporaneamente, a Udine, ANBI Friuli Venezia Giulia rappresenta l’associazione nazionale all’interno del Villaggio Coldiretti, animando il centro cittadino durante il fine settimana. Sono presenti tre consorzi del Nord Est: Pianura Friulana (con sede a Udine), Cellina Meduna (a Pordenone) e Venezia Giulia (a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia).
Error processing SSI fileUn elemento di grande rilievo, messo in luce da ANBI, è lo studio condotto dall’Università di Trieste che ha analizzato l’impatto economico dell’irrigazione partendo dalla valorizzazione dei suoli agricoli. La ricerca ha individuato una correlazione statisticamente significativa tra il Valore Agricolo Medio (VAM) delle colture e la disponibilità d’acqua per l’irrigazione. In particolare, i terreni coltivati con specie economicamente strategiche (come seminativi, frutteti, orti e prati) registrano un VAM medio di circa 40.000 euro per ettaro, con picchi al Nord fino a 52.000 euro e un minimo al Centro attorno ai 20.000 euro. L’accesso all’irrigazione introduce una differenza significativa nel valore dei terreni, quantificabile in media in 13.500 euro per ettaro. Percentualmente, questo divario è più accentuato nelle regioni del Centro-Sud, dove può raggiungere il 60-80%, rispetto al 39% del Nord, dato che riflette anche il crescente divario climatico tra le diverse aree del Paese.
Error processing SSI fileIl vantaggio economico fornito dall’irrigazione varia inoltre in base alla tipologia di coltura. Nei seminativi, l’incremento medio di valore attribuito all’irrigazione è del 27%. Ancora più rilevante è l’apporto nel caso di colture specializzate: +35% nei frutteti, +82% negli orti. Notevole è anche l’incremento del valore dei prati (+48%), colture che, soprattutto nel Nord Italia, richiedono una notevole quantità d’acqua.
Error processing SSI file“Bastano questi dati a far capire l’indispensabile funzione produttiva dell’irrigazione per l’agricoltura italiana, nonché l’importanza dell’azione svolta in sede comunitaria, attraverso Irrigants d’Europe, per affermare la specificità dell’ambiente mediterraneo, ormai riconosciuto dalla scienza come un hub della crisi climatica” sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI.
Error processing SSI fileL’Italia, seconda in Europa per estensione di superficie irrigata (circa 2,4 milioni di ettari, dietro alla sola Spagna con 3 milioni), trattiene appena l’11% delle precipitazioni rispetto al 35% della Penisola Iberica. In termini di incidenza sulla Superficie Agricola Utile (SAU), il nostro Paese si colloca al quarto posto (9%), preceduto solo da Malta, Cipro e Grecia, dove l’irrigazione interessa circa il 20% della SAU.
Error processing SSI fileÈ inoltre significativo il dato secondo cui oltre la metà della superficie irrigata in Italia — pari a 1.300.000 ettari — è gestita collettivamente da enti irrigui, confermando il ruolo centrale dei consorzi di bonifica e irrigazione. I risultati dello studio triestino confermano l’importanza vitale dell’irrigazione per la sostenibilità dei sistemi agricoli basati su colture specializzate. L’apporto idrico non solo contribuisce in modo determinante al valore agricolo e quindi alla redditività delle colture, ma influisce anche sulla stabilità economica delle aziende agricole, mitigando il rischio legato alla variabilità climatica.
“Per questo – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – chiediamo che i 142 Consorzi di bonifica ed irrigazione siano messi maggiormente nelle condizioni di rispondere agli interessi del Paese attraverso importanti investimenti nella ricerca e sul territorio: dalle infrastrutture idrauliche ai bacini idrici multifunzionali”.