Disturbo della personalità e scrittura, ecco il libro per riconoscere i killer

Dopo l'uscita del testo "Grafologia e criminologia. Killer e vittime analizzati attraverso la loro scrittura”, Affari dialoga con l'autrice Candida Livatino

di Redazione
Candida Livatino
Libri & Editori

"Grafologia e criminologia", l'autrice del libro Candida Livatino ad Affari: "Ecco i segni nella scrittura per riconoscere serial killer e vittime" 

È appena uscito il suo quinto libro, “Grafologia e criminologia. Killer e vittime analizzati attraverso la loro scrittura”.  Perché questo tema?

Gli episodi di violenza che accadono ogni giorno, in particolare i femminicidi sempre più frequenti ed efferati, mi hanno indotto a dare un contributo, dal punto di vista grafologico, per capire la personalità di chi li ha commessi ed eventualmente prevenirne altri. Attraverso l’analisi dei segni grafologici si possono infatti scoprire i disturbi di personalità, la rabbia, il rancore, il senso di possesso e altro di coloro che sono arrivati ad uccidere la persona che dicevano di amare. Come ho messo in evidenza nella quarta di copertina del libro: “i segni della scrittura sono espressione dell’anima, purtroppo in alcuni casi, quella di in criminale, a volte addirittura di un assassino”.

Il libro analizza anche la personalità di alcune delle vittime

Sì, ho voluto far vedere come nella scrittura di alcune di loro, le adolescenti Sarah Scazzi e Yara Gambirasio, ci fosse gioia di vivere, curiosità verso il futuro che avevano davanti e che è stato loro negato. Ma ho anche evidenziato il disagio, la sofferenza che alcune donne stavano vivendo prima dell’epilogo tragico.

C’è poi un lungo capitolo dedicato al serial killer, che cosa ci può dire?

Ho analizzato la scrittura di alcuni dei più crudeli serial killer per evidenziare come molti segni del grave disturbo di personalità siano comuni a molti di loro. Sia quelli della collera, del “bisogno di uccidere”, del piacere di veder soffrire le vittime, della mancanza di ogni senso di colpa, sia quelli che probabilmente li hanno portati a compiere gli efferati delitti dei quali si sono macchiati. In molte delle loro scritture infatti si trovano i segni di un’infanzia e di una adolescenza di grave sofferenza. Abusi, maltrattamenti, abbandoni da parte dei genitori hanno generato dei mostri, che hanno scaricato la rabbia accumulata su vittime inermi.

Quali dei serial killer l’ha più colpita per la sua scrittura?

Direi Leonarda Cianciulli, “la saponificatrice di Correggio”, per il senso di soffocamento e di confusione mentale che provava, reso evidente dall’occupazione totale del foglio, per il suo Ego smisurato e la convinzione di essere superiore agli altri. Ma mi ha anche colpito il bisogno di attenzioni che si era trascinata da un’infanzia che ne era stata priva.

Ma la grafologia può essere utile anche per prevenire eventi delittuosi?

Alcuni segni possono costituire un campanello d’allarme utile a far capire, come nei casi di femminicidio, che il compagno ha un disturbo di personalità e quindi a prevenire una escalation della sua violenza. Nel libro sono riportati i segni più facili da individuare anche ad un occhio non esperto. Certo non è semplice, ma se la donna ne ritrova alcuni e magari subisce il primo episodio di violenza allora l’allarme deve scattare immediatamente.

Quindi può essere utile che una donna che già vive una situazione di disagio dia un’occhiata al suo libro?

Penso di sì, soprattutto quando i segnali della possibile violenza da parte del compagno sono ancora deboli. Quando invece sono purtroppo più evidenti è bene che si rivolga subito ad un Centro di prevenzione e di tutela contro la violenza alle donne, che l’accompagnerà nelle azioni più utili da intraprendere.

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candida livatinografologa