Congressi milanesi di Forza Italia, l'addio polemico del Commissario del Municipio 2

La lettera di dimissioni del Commissario del Municipio 2 Luca Rampazzo alla vigilia dei congressi milanesi degli azzurri: "C'è un gruppo che sta trasformando il partito in un tendone da circo"

di redazione
Milano

Congressi milanesi di Forza Italia, l'addio polemico del Commissario del Municipio 2

I nove congressi municipali di Forza Italia a Milano sono stati l'occasione per rimarcare le ambizioni degli azzurri non solo a livello cittadino ma anche sul fronte nazionale. Con l'asticella fissata al 20% sul territorio italiano. Ma con uno sguardo già ben rivolto sulle amministrative del 2027. Come ha spiegato il coordinatore lombardo Alessandro Sorte: "Unire liberali, riformisti e progressisti. Solo così possiamo vincere a Milano”.

Congressi milanesi di Forza Italia, Randazzo restituisce la tessera del partito

Ma l'evento di domenica 11 maggio a Palazzo Castiglioni non è stata una semplice passerella. La marcia di avvicinamento all'appuntamento dei congressi di Municipio non è stata infatti priva di frizioni. Contrasti interni di cui già Affaritaliani.it Milano aveva dato conto. E che sono proseguiti sino alla vigilia dell'incontro milanese. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, infatti, il commissario del Municipio 2 Luca Rampazzo ha rinunciato alla corsa a segretario del medesimo municipio con una lettera di fuoco indirizzata alla coordinatrice cittadina Cristina Rossello, nella quale l'esponente azzurro ha anche manifestato l'intenzione di restituire la tessera del partito e di lasciare il gruppo consigliare di Forza Italia nel Municipio 3. Non è la Rossello l'obiettivo polemico di Randazzo. Ma quello che il commissario uscente definisce il gruppo "autoproclamatosi maggioritario del partito" che ha deciso di "trasformare ciò che fu il glorioso partito della rivoluzione liberale in un tendone da circo".

Rampazzo: "Spero che il nostro dirigente assessore sia ricompensato come merita..."

Rampazzo, considerato vicino a Massimiliano Salini, riconosce che Rossello ha fatto di tutto per impedire di giungere all'attuale situazione: "Credo ci voglia a questo punto un gesto fermo, se non eclatante, per dire a questi nostri amici che ci possono togliere il partito, ma non ci toglieranno mai la libertà". Ma con chi ce l'ha esattamente Rampazzo? Un passaggio della sua lettera appare rivelatorio nel suo amaro sarcasmo: "Spero che quel nostro dirigente e assessore che ha fatto, con me, perdere tre consiglieri di Municipio 3 al partito sia politicamente ricompensato come merita". Un identikit che, spiegano fonti interne, sarebbe riconducibile alla figura di Gianluca Comazzi.

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