Femminicidio a Milano, il gip: "Pamela si è accorta di morire, Soncin potrebbe uccidere anche la madre"

Il gip di Milano conferma il carcere per l’uomo che ha ucciso Pamela Genini: “Ha agito con crudeltà e senza umana comprensione”. Pianificata da giorni la spedizione a casa della vittima

Di Giorgio d'Enrico

Pamela Gemini 

Milano

Femminicidio a Milano, il gip: "Pamela si è accorta di morire, Soncin potrebbe uccidere anche la madre"

Nell’ordinanza con cui è stato convalidato il fermo e disposto il carcere per Gianluca Soncin, accusato dell’omicidio pluriaggravato di Pamela Genini, il gip Tommaso Perna ricostruisce le ultime ore della giovane donna. "Ha colpito con ben 24 fendenti, molti dei quali non hanno attinto organi vitali, con la conseguenza che hanno determinato una sofferenza non trascurabile", scrive il giudice. Pamela, aggiunge, "ha acquisito consapevolezza dell’imminente fine per un tempo non istantaneo". È questo uno dei passaggi più drammatici del provvedimento, in cui viene riconosciuta la crudeltà con cui l’uomo ha agito.

Milano, per il gip Soncin aveva deciso di agire almeno da una settimana

Per il gip, la spedizione di Soncin a casa di Pamela è stata pianificata con largo anticipo. “L’azione omicidiaria è stata determinata dalla volontà di costringere la donna a non interrompere la relazione con lui”, si legge. Una motivazione che il giudice definisce “futile e bieca, non meritando alcun tipo di umana comprensione”. Soncin, secondo quanto emerge, aveva deciso da almeno una settimana di agire, procurandosi un duplicato delle chiavi dell’abitazione della vittima.

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"Soncin potrebbe uccidere anche la madre di Pamela"

Nel provvedimento, il gip Perna sottolinea il pericolo di recidiva: “Ha minacciato di morte anche la madre della vittima, non potendosi escludere che porti a compimento tale gesto, preannunciato più volte”. Il giudice evidenzia anche il rischio che l’indagato possa “prendere di mira” F.D., l’ex fidanzato di Pamela, le cui dichiarazioni sono state decisive per ricostruire la dinamica del delitto. “Nella sua follia omicidiaria”, scrive ancora Perna, “potrebbe rivolgere la sua rabbia anche contro di lui”.

“Amarezza per la mancata denuncia delle precedenti violenze”

Il gip esprime poi “amarezza” per la mancata denuncia delle violenze subite. Pamela, il 9 maggio 2025, aveva chiamato le forze dell’ordine dopo un’irruzione improvvisa di Soncin, ma senza descrivere la reale gravità della situazione. Aveva parlato di un “amico” con cui aveva un debito di denaro. Secondo il racconto dell’ex fidanzato, i vicini e i proprietari di casa si erano allarmati, ma lei aveva minimizzato. “Tutte queste condotte, e altre di cui nessuno verosimilmente verrà a sapere, se non costituissero un’aggravante del reato di omicidio, costituirebbero atti persecutori”, scrive Perna.

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