Garlasco, fallisce il tentativo di Venditti di far spostare il procedimento a Brescia. Il suo legale tuona: "Procura al servizio di Stasi"
Rigettata l’istanza dell’ex pm che chiedeva il trasferimento del procedimento da Pavia a Brescia. Nel frattempo Aiello commenta gli esiti della perizia sul dna
Mario Venditti
Garlasco, fallisce il tentativo di Venditti di far spostare il procedimento a Brescia: "La competenza resta a Pavia"
La giudice di Pavia Daniela Garlaschelli ha rigettato l’istanza presentata dall’avvocato Domenico Aiello, difensore dell’ex pm Mario Venditti, che chiedeva di trasferire il procedimento relativo al caso Garlasco da Pavia a Brescia. La richiesta, indirizzata ai procuratori dei due uffici giudiziari, si fondava sull’applicazione dell’articolo 11 del codice di procedura penale.
Secondo la difesa, la presunta corruzione contestata ai magistrati bresciani sarebbe intervenuta “per assicurare l’impunità al responsabile del delitto di omicidio di Chiara Poggi”, individuato in Andrea Sempio secondo la tesi accusatoria della Procura di Pavia. Una circostanza che, nella prospettazione difensiva, avrebbe determinato una connessione tra i procedimenti.
Il gip: “Venditti non è legittimato a chiedere il trasferimento”
Il provvedimento, risalente al 13 novembre ma reso noto solo ora, chiarisce innanzitutto che Venditti “non è legittimato a proporre a questo ufficio alcuna istanza di trasferimento di un procedimento del quale non è parte”. Un punto preliminare che, da solo, renderebbe l’istanza inammissibile. Ma la giudice entra anche nel merito della tesi difensiva, affermando che “non può essere condivisa”, poiché la connessione prevista dal codice riguarda “unicamente quella in cui ‘i reati sono stati commessi per eseguirne o occultarne altri’”.
Secondo Garlaschelli, la contestata corruzione del 2007 non rientra nella previsione normativa: non sarebbe stata posta in essere “per occultare il reato di omicidio”, bensì — come sostenuto dalla stessa difesa — “per assicurare l’impunità al suo autore”. Una differenza che, a seguito di una riforma di legge, esclude la configurabilità della connessione. Per questa ragione, conclude la giudice titolare dell’incidente probatorio su Sempio, l’ipotesi di incompetenza territoriale risulta “priva di base normativa”. La competenza sul procedimento, dunque, resta a Pavia.
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Il legale di Venditti: "La Procura di Pavia al servizio di Stasi"
Oggi Domenico Aiello, legale di Venditti ha tuonato contro i nuovi vertici della Procura pavese, anche alla luce degli esiti della perizia commissionata alla genetista Denise Albani: "I vertici della Procura al servizio di un condannato, assassino riconosciuto con sentenza passata in giudicato. La Procura di Pavia sta violando il principio di 'intangibilità del giudicato', manca oramai da mesi la richiesta di revisione". "Anche per la prova tecnica su una frazione di Dna contaminata sarà un fallimento, inservibile e inutile ab origine".
Per l'avvocato Aiello, dunque, la nuova inchiesta della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco "va a tutelare gli interessi privati di una persona che è stata condannata in via definitiva, sbandierata dalla difesa dell'assassino come un avvento di giustizia - ribadisce - come se l'indagato fosse già stato condannato e i cinque gradi del precedente processo siano già stati messi in archivio come un'insignificante pantomima". "Se fossi in loro - conclude il legale - rientrerei nei ranghi della professione abbandonando la carriera da comparsa in palcoscenici molto inginocchiati. Dipende però da dove costoro ricevono i maggiori vantaggi".