Inchiesta urbanistica a Milano, per Sala cade l'accusa più pesante ma resta un'insidia
Il gip esclude l’induzione indebita per il sindaco di Milano nel caso Pirellino, ma resta aperta l’ipotesi di dichiarazioni false. Sala: "Mai agito per interesse personale, vado avanti"
Beppe Sala
Il sindaco di Milano Beppe Sala vede cadere la più grave delle accuse a suo carico nell’inchiesta sull’urbanistica milanese: il gip Mattia Fiorentini ha escluso il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità, ipotizzato dalla Procura in merito al progetto del Pirellino. Resta però in piedi l’ipotesi di false dichiarazioni per aver confermato l’assenza di conflitti d’interesse sull’ex presidente della Commissione paesaggio Marinoni. Sala respinge ogni accusa personale: "Mai agito per interessi miei, continuo a lavorare per Milano".
Cade l’accusa di induzione indebita per il sindaco di Milano: il gip esclude il reato
La posizione di Beppe Sala nell’inchiesta sull’urbanistica milanese si alleggerisce. Il gip Mattia Fiorentini ha stabilito che non sussistono gli elementi per configurare il reato di induzione indebita, ipotizzato dai pm in relazione alle presunte pressioni sul presidente della Commissione per il paesaggio Giuseppe Marinoni per favorire il progetto del Pirellino, ideato da Stefano Boeri per conto del gruppo Coima di Manfredi Catella. Secondo il giudice, manca l’“utilità personale” nel comportamento di Marinoni, elemento chiave per qualificare il reato.
Sala, i WhatsApp con Boeri ed il “warning” sul progetto Pirellino
L’episodio contestato faceva riferimento a uno scambio WhatsApp tra Sala e Boeri, avvenuto il 21 giugno 2023, vigilia della discussione in Commissione del progetto Pirellino. Boeri, segnalando il rischio di ricorsi al Tar in caso di bocciatura, chiedeva l’intervento di Sala, che rispondeva: "Ovviamente so quello che mi riferiscono, domani rivedo con calma". Il giorno seguente, la Commissione diede parere favorevole. Per il gip, tuttavia, non si trattò di una pressione indebita, ma piuttosto dell’effetto di un clima diffuso di “sudditanza” all’interno della macchina amministrativa.
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Milano, l'ipotesi di false dichiarazioni nella conferma di Marinoni
Nonostante il ridimensionamento, l’inchiesta non si chiude per il sindaco. Rimane in piedi l’accusa di false dichiarazioni legate alla riconferma di Giuseppe Marinoni alla guida della Commissione paesaggio per il periodo 2025-2029. Sala avrebbe attestato l’assenza di conflitti di interesse a carico di Marinoni, che però un mese prima aveva ricevuto un avviso di garanzia proprio per questioni legate a incarichi professionali. Secondo la Procura, il sindaco "non poteva non sapere".
Sala: "Mai agito per interesse personale, resto al mio posto"
Il sindaco ha diffuso una nota in serata per chiarire la propria posizione: "Il gip non ha ritenuto sussistente l’ipotesi di induzione indebita. Ciò corrisponde alla mia più ferma convinzione di non avere mai posto in essere alcuna azione che avesse finalità personali". E aggiunge: "Rimane forte la mia attenzione per la fase delicata che sta attraversando Milano. Continuerò a lavorare con passione e dedizione". Ma Sala è consapevole che i prossimi mesi non saranno semplici: "Chi mi ha sentito sa che ho voglia di andare avanti".
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