L'informatico cinese accusato dall'Fbi di spionaggio ipotizza uno scambio di identità
Zewei Xu, arrestato a Malpensa su mandato degli Stati Uniti paventa la possibilità di uno scambio di identità. Il suo avvocato: "Ha un nome e cognome piuttosto diffusi in Cina"
L'informatico cinese accusato dall'Fbi di spionaggio e arrestato a Malpensa ipotizza uno scambio di identità
Come nelle migliori spy story. L'informatico cinese arrestato a Malpensa su mandato degli Stati Uniti per presunto spionaggio legato ai vaccini Covid potrebbe essere vittima di un clamoroso scambio di identità. Questa quantomeno l'ipotesi avanzata dall'avvocato di Zewei Xu al termine della udienza di identificazione alla quinta sezione penale della corte d'Appello di Milano. Enrico Giarda ha spiegato che il suo assistito ha infatti "paventato la possibilità che qualcuno abbia potuto utilizzare la sua identità per compiere queste attività".
Quella dello scambio di identità "è un'ipotesi che dobbiamo verificare, ma - ha spiegato il difensore - è tutto provvisorio perché dobbiamo prima leggere gli atti e capire come è stato identificato proprio lui da parte dell'Fbi". "Può sembrare semplicistico, ma credo che nessuno compirebbe un'attività di spionaggio tra due Stati utilizzando il suo nome e cognome", ha aggiunto Giarda, che ha annotato inoltre come Zewei Xu sarebbe "un nome e cognome piuttosto comune in Cina". Il 33enne "si è definito un It manager di una società di semiconduttori di Shanghai e ha dichiarato che non avrebbe avuto alcun motivo per compiere le condotte che gli vengono contestate", ha spiegato il legale ai cronisti.
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