Milano, la Lega non vuole perdere tempo. Piscina: "Un nome pronto per le elezioni tra due anni o... dopodomani"
Il segretario provinciale del Carroccio: "Sala sta tirando a campare e la sinistra rischia di condannare a morte Milano. Speriamo che questo stallo possa finire il prima possibile e che si possa tornare velocemente alle urne". L'intervista
Samuele Piscina
Milano, la Lega non vuole perdere tempo. Piscina: "Un nome pronto per le elezioni tra due anni o... dopodomani"
A Milano la Lega scalda i motori in vista delle comunali e riunisce alcuni dei più autorevoli esponenti della società civile, aspiranti sindaci compresi. Questa volta sul candidato non si può sbagliare: "Per me è fondamentale sceglierlo entro l'anno" spiega Samuele Piscina, segretario provinciale del Carroccio che ha organizzato l'evento di oggi a cui partecipano, oltre al leader Matteo Salvini, anche l'ex rettore del Politecnico Ferruccio Resta, il presidente dell'Aci Geronimo La Russa, il managing director dell’American Chamber of Commerce in Italy Simone Crolla e il divulgatore Roberto Parodi, attivo sui social e critico della mobilità portata avanti dalla giunta Sala.
"Vogliamo essere quelli che già da adesso hanno ascoltato e costruito con la personalità più importanti della città" prosegue Piscina, convinto che le idee della Lega saranno "il cardine" del programma del centrodestra. Ad ogni modo "noi stiamo ragionando su un nome che potrebbe andare alle elezioni tra due anni ma anche dopodomani" perché "Sala sta tirando a campare e la sinistra rischia di condannare a morte Milano. Speriamo che questo stallo possa finire il prima possibile e che si possa tornare velocemente alle urne". L'intervista.
Piscina, oggi al vostro convegno ci saranno molti papabili sindaci…
Al di là dei papabili, che è un discorso prematuro, noi li abbiamo invitati perché ascoltare le personalità più importanti che abbiamo in città, dalle associazioni ai comitati e ai manager, fa la differenza nella scrittura di un programma che noi vogliamo buttare giù sentendo cosa ha da dire la società civile. Rimanere fermi senza confrontarsi e senza trovare soluzioni innovative non ci rappresenta. Partiamo da tre temi che riteniamo fondamentali e sui quali la giunta è in difficoltà: urbanistica, mobilità e sicurezza.
Alle scorse comunali il centrodestra era arrivato un po' con l'acqua alla gola. C'è la consapevolezza, questa volta, di dover fare le cose nei giusti tempi?
Assolutamente sì. C'è questa consapevolezza unita alla volontà di fare le cose fatte bene. Faremo molti altri convegni e includeremo sempre la società civile. Costruire qualcosa insieme a loro vuol dire dare una prospettiva differente anche ai cittadini. Noi ci stiamo già muovendo sul programma. In passato le nostre idee sono state il cardine della proposta del centrodestra e questa volta lo saranno ancora di più. Anche perché saremo quelli che già da ora hanno iniziato un percorso di ascolto.
Le nuove inchieste e il caos sull'urbanistica non rischiano di spaventare un possibile candidato civico?
L'osservazione è giusta fino a un certo punto, visto che da qui a due anni potrebbe cambiare tutto. Ci sono diverse personalità della società civile che si metterebbero in prima fila per fare il sindaco. Puntare su un civico può essere solo che positivo, anche se questo non esclude ragionamenti su una figura più politica. Questo, poi, saranno i leader del centrodestra a deciderlo. Ma è fondamentale che venga scelta una persona che possa scaldare sia i cuori dei salotti sia quelli delle periferie.
Il candidato va scelto entro la fine dell'anno?
Dal nostro punto di vista è fondamentale. Soprattutto se partiamo dal presupposto che l'amministrazione comunale è allo sbando. Parliamo di due anni, ma le elezioni potrebbero davvero esserci dopodomani. La città è ferma e con tutte le inchieste farà fatica a ripartire. La sinistra, se andrà avanti, condannerà Milano alla morte finanziaria e amministrativa più grande della sua storia. La peste ha fatto meno danni…
Allargare il centrodestra può essere una strategia giusta?
Le coalizioni si costruiscono sul programma. Se è condiviso e se non ci sono ogni santo giorno puntuali uscite di attacco nei confronti di un partito o dell'altro solo per farsi vedere, si risolve tutto e allargare la coalizione può essere positivo.
Milano, dopo il terremoto sull'urbanistica, oggi è più contendibile?
Questa amministrazione ha dimostrato ben prima delle inchieste la sua incapacità di governare. La nostra rassicurazione non arriva dalle indagini, che faranno il loro corso. Non c'è un colpevole finché non ci sarà il primo e il secondo grado di giudizio. Ma la sinistra non è stata in grado di gestire l'aumento dei prezzi delle case, ha trasformato Milano nella capitale dell'insicurezza, ha fermato l'urbanistica e fa una pessima manutenzione del verde, delle scuole e delle strade. Noi vogliamo dare alla città una guida più esperta.
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