Milano, ritardò una diagnosi di sclerosi: medico deve risarcire 830mila euro

Un medico di Milano non prescrisse una visita neurologica che avrebbe ritardato il manifestarsi dei sintomi di sclerosi di una paziente: maxi condanna

Milano
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Milano, ritardò una diagnosi di sclerosi: medico deve risarcire 830mila euro

Non prescrisse a una paziente una visita neurologica che avrebbe consentito di segnalare l'inizio della sclerosi multipla: un medico di base è stato condannnato dal Tribunale Civile di Milano a risarcire 830mila euro alla donna. La visita medica risale al 2012, la sclerosi fu poi identificata solo nel 2014.

Sclerosi: la 35enne ha una invalidità dell'80%. Poteva essere del 15%

La donna, oggi 35enne, e' costretta a carrozzina e assistenza continua e ha un'invalidita' all'80%. Tutti questi effetti, patiti gia' a partire dal 2016-2018, per i giudici si sarebbero prodotti 20 anni dopo se il medico avesse prescritto al momento giusto una visita neurologica. Il Tribunale civile di Milano ha accertato "un danno certo" e ha condannato il medico a risarcire la donna, che era avviata a una carriera universitaria nel campo della medicina - con oltre 830mila euro. Alla dottoressa e' stato addebitato "un colpevole ritardo diagnostico" perche' qualsiasi ulteriore indagine diagnostica le appariva "al momento inopportuna", addirittura "per dubbia simulazione".

I 28 mesi di ritardo diagnostico hanno allontanato la paziente dall'accesso alle cure con la conseguenza che quell'invalidita' che sarebbe rimasta al 15% per almeno dieci anni - secondo i giudici - e' arrivata all'attuale 80%, che avrebbe invece raggiunto solo in 20 anni. Il giudice Angelo Ricciardi scrive che "non si tratta di perdita di chance" ma di "un danno certo, consolidato e quantificabile" nelle "migliori condizioni di vita fisiche e psicologiche di cui la paziente avrebbe beneficiato" con una diagnosi tempestiva.

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