San Siro, il caso Grandi agita la maggioranza in consiglio a Milano

Sul futuro dello stadio due nodi accendono il dibattito: la presunta non emendabilità della delibera e il dissenso dell’assessora all’Ambiente

di Giorgio d'Enrico
ELENA EVA MARIA GRANDI ASSESSORA AMBIENTE
Milano

La delibera sul futuro di San Siro, licenziata dalla giunta di Milano, accende lo scontro politico a Palazzo Marino. Al centro del dibattito la presunta non emendabilità del documento e il dissenso espresso dall’assessora all’Ambiente Elena Grandi, verbalizzato senza voto. La capogruppo Pd Beatrice Uguccioni e il vicesegretario generale Zuccotti difendono l’iter come trasparente e regolare. Ma in aula emergono attacchi dall’opposizione e tensioni tra gli stessi Verdi.

San Siro, la procedura in Giunta contestata e la presunta "non emendabilità"

Due nodi hanno infiammato il dibattito a Palazzo Marino dopo la presentazione della delibera sul futuro di San Siro. Da un lato la presunta “non emendabilità” del documento, come sembrava aver lasciato intendere la vicesindaca Anna Scavuzzo, dall’altro l’esame della proposta senza un vero voto in giunta. Alcuni consiglieri hanno parlato di prassi “irrituali”. A chiarire è stato il vicesegretario generale Andrea Zuccotti: "Le delibere consiliari vengono esaminate dalla giunta prima di approdare in consiglio, ma non si sono mai votate perché devono votarle i consiglieri". Beatrice Uguccioni, capogruppo Pd, ha ribadito che "gli emendamenti possono essere presentati, ma se modificano documenti tecnici firmati da enti terzi devono ripercorrere l’intero iter. Non c’è stata alcuna anomalia, si è fatto quello che si è sempre fatto".

Il dissenso di Elena Grandi, Monguzzi: "Assessore inutile"

A scatenare il confronto politico è stato soprattutto il dissenso espresso dall’assessora all’Ambiente Elena Grandi. Secondo Zuccotti non si è trattato di un voto contrario, ma di "una posizione di dissenso correttamente verbalizzata". Una spiegazione che non ha fermato le critiche. Carlo Monguzzi (Europa Verde) ha parlato di "resa totale della giunta ai desideri delle squadre" e ha definito Grandi "inutile assessore al Verde". Samuele Piscina (Lega) ha definito "incomprensibile" la sua permanenza in giunta dopo essersi schierata contro "la delibera più importante della consiliatura".

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Gorini: "Attacchi verso i compagni e colleghi, che tristezza"

In difesa dell’assessora è intervenuto il capogruppo dei Verdi Tommaso Gorini, che ha respinto gli attacchi interni: "Per qualche riga sui giornali si usano attacchi personali verso quelli che dovrebbero essere i propri compagni e colleghi. Questo mi fa grandissima tristezza e anche un po’ di tenerezza". Gorini ha rivendicato la libertà di dissenso: "La democrazia prevede anche il dissenso. La vendita di San Siro non faceva parte del programma di maggioranza". E ha lanciato un avvertimento: "Non è accettabile che al Consiglio venga chiesto di approvare a scatola chiusa una delibera dichiarata non emendabile. L’ultima parola spetta a quest’aula".

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