San Siro, tensioni nella riunione di maggioranza: il futuro dell'impianto resta incerto

Riunione dei capigruppo di maggioranza a Palazzo Marino, il sindaco Sala lascia temporameamente i lavori. Giorni decisivi, ma la scadenza di fine luglio potrebbe slittare. Tutti i nodi

di Giorgio d'Enrico

Parcheggiatori abusivi attorno a San Siro

Milano

San Siro, tensioni nella riunione di maggioranza: il via libera potrebbe slittare

Non è stato un incontro sereno quello tra i capigruppo della maggioranza milanese a Palazzo Marino lunedi 14 luglio. Sul tavolo il progetto di cessione dello stadio di San Siro e dell'area circostante a Inter e Milan. E un cronoprogramma piuttosto stretto:  in attesa dell'imminente pronunciamento del Tar su vincolo sul secondo anello, trovare l'accordo con i club questa settimana per portare i documenti in Giunta lunedì. E poi passare in consiglio comunale per il via libera definitivo entro fine luglio. Scadenza che rischia di slittare, viste le tensioni emerse ieri.

Secondo quanto riferisce il Corriere, ieri il sindaco Beppe Sala avrebbe anche momentaneamente abbandonato la riunione. Il prezzo di 197 milioni di euro fissato dall'Agenzia delle Entrate e poi confermato da Politecnico e Bocconi, la richiesta del 50% di verde per il futuro dell'area, la suddivisione delle risorse non solo nel quartiere ma per tutta la città: tanti i nodi non ancora sciolti. I Verdi sembrano ad oggi intenzionati a mettersi di traverso. Ma anche il Pd ha le sue incertezze, legate anche alle tempistiche. Ed il passaggio in consiglio comunale, non strettamente previsto dalla Legge Stadi ma che la Giunta vuole per mettersi al riparo da eventuali contestazioni, potrebbe trasformarsi in una trappola. Per questo si potrebbe arrivare a settembre. 

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