Terrorismo e fondi ad Hamas: perquisita la sede dell'associazione La Cupola d’Oro a Milano
L’operazione rientra nell’inchiesta della Dda di Genova che ha portato a nove arresti e al sequestro di milioni di euro
Terrorismo e fondi ad Hamas: perquisita la sede dell'associazione La Cupola d’Oro a Milano
Scatta anche a Milano l’operazione legata all’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova sui finanziamenti ad Hamas. Nella mattina di sabato 27 dicembre la Guardia di Finanza, con il supporto della Polizia, ha perquisito la sede dell’associazione Cupola d’Oro, in via Venini. Gli investigatori hanno sequestrato documenti e materiale informatico, caricando diversi scatoloni sui mezzi delle forze dell’ordine.
Durante l’operazione un uomo è stato accompagnato via a bordo di un’auto civetta della Polizia. Secondo le prime informazioni potrebbe trattarsi di Khalid Abu Deiah, indicato come legale rappresentante dell’associazione e tra gli indagati nell’inchiesta genovese.
L’inchiesta della Dda di Genova sui fondi ad Hamas
La perquisizione milanese rientra nell’indagine che ha già portato all’arresto di nove persone, accusate di aver finanziato l’organizzazione terroristica palestinese attraverso una rete di associazioni operanti tra Genova e Milano. Gli inquirenti ritengono che l’amministratore di fatto della Cupola d’Oro fosse Mohammad Hannoun, considerato al vertice della cellula italiana di Hamas.
Secondo l’accusa, l’associazione – costituita nel dicembre 2023 – avrebbe aperto un conto corrente postale attraverso il quale sarebbero confluiti fondi raccolti formalmente per scopi umanitari ma destinati in larga parte, oltre il 70%, al sostegno diretto di Hamas.
Associazione attiva durante le manifestazioni pro Gaza
Nel quartiere di via Venini, la presenza della Cupola d’Oro non aveva mai destato sospetti particolari. I commercianti della zona descrivono gli appartenenti all’associazione come persone cordiali e discrete. I movimenti più evidenti si registravano soprattutto il sabato, in concomitanza con le manifestazioni pro Palestina organizzate a Milano: proprio da quella sede, secondo alcune testimonianze, partiva il camion principale dei cortei.
Un’attività che oggi, alla luce dell’inchiesta, assume un peso completamente diverso e che rafforza l’ipotesi investigativa di un utilizzo strumentale delle iniziative solidali per alimentare i canali di finanziamento del terrorismo.