Urbanistica, le nuove misure del Comune per i cantieri sotto sequestro. E Sala chiede un tavolo di confronto con la Procura
Palazzo Marino definisce le misure relative agli interventi edilizi oggetto di procedimenti penali. Sala: Sala: "Bisogna mettersi a un tavolo, anche con la Procura"
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Urbanistica, le nuove misure del Comune per i cantieri sotto sequestro: l'accertamento ex post di conformità
Il Comune di Milano definisce le misure rimediali per gli interventi edilizi che sono - o rischiano di essere - oggetto di procedimenti penali tesi ad accertare ipotesi di reati. E fornisce le linee di indirizzo cui attenersi per la corretta qualificazione degli interventi di ristrutturazione edilizia, meglio dettagliando le disposizioni in materia già approvate nel maggio scorso.
Nell’interesse pubblico generale, in particolare per la tutela delle famiglie che hanno investito i propri risparmi nell’acquisto di abitazioni e degli operatori coinvolti, l’Amministrazione intende in questo modo fornire le linee di indirizzo per uniformare le modalità di approvazione degli interventi edilizi in questione, già realizzati o da realizzare, onde prevenire una ipotetica condanna alla confisca e demolizione dell’edificio.
Scavuzzo: "Le nostre indicazioni per richiedere l'accertamento ex post della conformità"
“Le linee di indirizzo e le disposizioni già approvate dalla Giunta hanno permesso di riorientare l’attività degli Uffici comunali che sono quindi tornati a pieno regime – commenta la Vicesindaco con delega alla Rigenerazione urbana Anna Scavuzzo –. Proseguiamo il lavoro e ci concentriamo sugli interventi oggetto di sequestro o per i quali i titoli edilizi non risultano conformi a quanto previsto dagli ultimi provvedimenti dell'Amministrazione. Impregiudicata l’azione della magistratura, oggi diamo indicazioni agli operatori per richiedere l'accertamento ex post della conformità dell’intervento edilizio agli strumenti urbanistici, attraverso nuovi provvedimenti amministrativi, permettendo così l'avvio di percorsi di risoluzione alle tante situazioni che stanno mettendo in crisi famiglie e operatori".
Prosegue Scavuzzo: "Va in questa stessa direzione anche l’avvio del procedimento di variante normativa al Piano delle Regole ed al Piano dei Servizi, così da armonizzare il vigente Piano di Governo del Territorio con i provvedimenti approvati e da superare ambiguità di interpretazione. L’impegno del Comune di Milano è tangibile e concreto, ed evidenzia in modo ancora più netto la improcrastinabile necessità di un chiarimento legislativo di livello statale: aspettiamo un’azione complessiva che permetta di adeguare le norme in materia urbanistica alle istanze che da diverse città oggi emergono, non più solo da Milano. Nell’attesa, il Comune di Milano è impegnato a riportare efficienza ed efficacia nella pratica amministrativa, mosso dal rispetto e dalla considerazione per l’interesse pubblico generale”.
Il percorso intrapreso ha registrato di recente anche l'apprezzamento del TAR Milano con la recente sentenza del 6 novembre scorso (relativa a un contenzioso per un immobile in via Ampère). Verrà quindi verificata preliminarmente la correttezza del procedimento prescelto e della qualifica dell’intervento, e di conseguenza adeguato il relativo contributo di costruzione e ricalcolate le dotazioni territoriali, in termini di cessione di aree al Comune di Milano o di monetizzazione.
Gli uffici si uniformano al Consiglio di Stato nella qualificaizone degli interventi: la differenza tra nuova costruzione e ristrutturazione
L’Amministrazione, inoltre, dà mandato agli uffici competenti di uniformarsi in via prudenziale alla lettura fornita dalla recente sentenza del Consiglio di Stato (relativa a un edificio in via Fauché e pubblicata il 4 novembre scorso), che interviene nel dibattito sulla corretta qualificazione dell’intervento come ‘nuova costruzione’ anziché come ‘ristrutturazione’, individuando i tratti distintivi delle due tipologie.
Come stabilito con la sentenza richiamata, per qualificare l’intervento quale ristrutturazione edilizia occorrono alcune condizioni: l’unicità del costruito (nella fase di ricostruzione è precluso l’accorpamento di volumi, ovvero il frazionamento di un volume originario in più edifici); la contestualità temporale tra la demolizione e la ricostruzione; la corrispondenza della volumetria (ovvero il volume dell’edificio ricostruito non può superare quello del fabbricato demolito). L’intervento deve comunque risultare neutro sotto il profilo dell’impatto sul territorio nella sua dimensione fisica, così che “devono ritenersi escluse – meglio, conducono a qualificare l’intervento come ‘nuova costruzione’ – tutte quelle opere che non siano meramente funzionali al riuso del volume precedente e che comportino una trasformazione del territorio ulteriore rispetto a quella già determinata dall’immobile demolito”.
Sala: "Bisogna mettersi a un tavolo, anche con la Procura"
Nel frattempo il sindaco Beppe Sala commenta gli ultimi sviluppi e le decisioni della Cassazione, chiedendo alla Procura di aprire un tavolo di confronto: "La Cassazione smentisce l'orientamento della Procura e io purtroppo quello che vedo è che la Procura continua a andare avanti senza molto tener conto del fatto che il sistema giudicante non accoglie in parte significativa la sua linea e me ne dispiaccio. Quello che serve è parlarsi, noi abbiamo dimostrato in questi mesi di non essere sordi ai richiami della Procura, anzi abbiamo preso iniziative tali da dimostrare buona volontà e da correggere alcune nostre azioni, però in questo momento non possiamo continuare, per il bene di Milano, a un confronto tra sordi". Lo ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, a margine dell'Assemblea dell'Anci in corso a Bologna, a proposito dell'inchiesta milanese sull'urbanistica.
"Bisogna mettersi al tavolo, io sono più che disponibile - ha aggiunto - a sedermi con la Procura e capire cosa si può fare per uscire da una questione che evidentemente ha portato a uno stallo a Milano anche e soprattutto" per le persone che hanno pagato una casa la cui costruzione è stata fermata dalla magistratura. "È difficile uscirne senza un tavolo che coinvolga la Procura. Noi ci abbiamo provato, pare che in questo momento la Procura non manifesti disponibilità a far parte di un tavolo in cui sarebbe felice di partecipare anche anche il Tribunale per esempio, certamente il Comune, però parliamoci perché se no di nuovo non se ne esce. È chiaro che ci sta molto molto a cuore il destino di queste famiglie che sono senza una casa oppure hanno una casa ma ne hanno pagata un'altra" ha ribadito Sala.