Federauto condivide la poszione di BYD: «Stop agli incentivi che bloccano il mercato

Artusi (Federauto) boccia l’ecobonus: troppi vincoli, stop&go e impatto minimo. Una posizione allineata alla mossa «Casi-NO» di BYD.

Auto e Motori

Dal cuore del retail arriva un no secco: «Siamo contrari agli incentivi perché alterano il mercato».

Federauto denuncia un meccanismo che crea attese, picchi e poi vuoti. Reti vendita e produzione lavorano “a strappi” quando servirebbero continuità e prezzi leggibili. Nel mirino i paletti dell’ecobonus Isee, rottamazione, criteri territoriali, ipotesi di Eco-score  che restringono l’accesso e, soprattutto, non spostano davvero l’ago sull’elettrico: per i concessionari la domanda BEV resterà attorno al 5%. Anche i numeri raffreddano gli entusiasmi: anche spendendo 597 milioni si parlerebbe di circa 38 mila immatricolazioni su un parco di 41 milioni. Goccia nel mare

Mentre il dibattito infuria, un costruttore ha scelto una via più lineare: sconti diretti. BYD ha lanciato “CASI-NO Incentivi Statali”, fino a 10.000 euro senza Isee, senza click-day e senza burocrazia, applicati alla gamma elettrica e plug-in con rottamazione. Il messaggio è chiaro: se la macchina amministrativa rallenta, l’industria può anticipare il vantaggio con offerte immediate, evitando lo stop&go dei bonus pubblici.

A chiarire la filosofia è Alfredo Altavilla, advisor del gruppo: «Gli incentivi, quando intermittenti e complicati, sono una droga per il mercato». La ricetta proposta punta su regole stabili e pluriennali, concorrenza su prodotto e prezzo, investimenti in ciò che conta davvero infrastrutture di ricarica, qualità, servizi post-vendita. Una linea che incrocia la critica di Federauto: meno assistenzialismo episodico, più ordinarietà e trasparenza.

La transizione non si vince a colpi di decreti last minute, ma abbassando il costo totale di possesso e rendendo prevedibili le decisioni d’acquisto. Se l’ecobonus resta un labirinto, il consumatore rinvia; se il prezzo è certo e la ricarica semplice, l’adozione accelera. La convergenza tra concessionari e BYD suona come un invito al legislatore: meno burocrazia, cadenze regolari, un quadro che lasci correre il mercato senza stampelle.

Tags:
auto elettrichebydecobonusfederautoincentivi auto 2025mercato auto italia