Berlusconi al Quirinale? Poi consegna Forza Italia a Salvini

Quirinale, Berlusconi Presidente vuole anche dire scissione dei ministri azzurri

Di Alberto Maggi
Silvio Berlusconi
Politica
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Quirinale, Berlusconi dalla quarta votazione. Alle prime tre Casellati. Il piano


Ormai la candidatura di Silvio Berlusconi per il Quirinale è in campo. Il "sogno" di Antonio Tajani si è trasformato in un'ipotesi, non facile da realizzarsi ma nemmeno impossibile. La strategia che stanno mettendo a punto nel Centrodestra è chiarissima: votare un candidato o candidata di bandiera ai primi quattro scrutini, molto probabilmente la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, quando per eleggere il Capo dello Stato serve la maggioranza qualificata dei due terzi. Allo stesso tempo, i renziani di Italia Viva voteranno o scheda bianca o anche loro un candidato di bandiera e così faranno anche i parlamentari berlusconiani "coperti" che si annidano nel Pd, nei 5 Stelle (molti per paura di tornare alle urne), nel gruppo Misto e negli altri gruppi parlamentari.

L'ex Cavaliere è uscito allo scoperto ed è ormai chiaro che farà di tutto per tenere Mario Draghi a Palazzo Chigi fino al termine della legislatura nel 2023. Berlusconi, spiegano fonti parlamentari di Centrodestra, non solo di Forza Italia, è davvero convinto di poter diventare il successore di Sergio Mattarella. Ci crede, e ci spera. Tanto che, spiegano fonti parlamentari, nel caso in cui davvero il leader azzurro salisse sul Colle più alto di Roma la conseguenza politica sarebbe quella di accelerare immediatamente con il progetto, temporaneamente messo in soffitta, di federazione tra Lega e Forza Italia. Di fatto, Berlusconi consegnerebbe il suo partito nelle mani di Matteo Salvini che, in cambio della caccia di voti soprattutto tra gli ex grillini vicini al passaggio nel Carroccio, si assicurerebbe quel boost (forse) sufficiente per ri-superare Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni nei sondaggi.

Tema fondamentale in vista delle prossime elezioni politiche considerando la regola nel Centrodestra che prevede che a esprimere il premier sia il partito della coalizione che ottiene il maggior numero di voti. Attenzione, però, perché l'eventuale elezione di Berlusconi al Quirinale e il successivo matrimonio Lega-Forza Italia potrebbe provocare un vero e proprio terremoto tra gli azzurri, con l'uscita di big anti-salviniani e anti-sovranisti del calibro, ad esempio, dei tre ministri del governo Draghi: Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta. Ma Berlusconi ci crede davvero ed è pronto a correre il rischio pur di provare a diventare presidente della Repubblica.