Europee, lista unica Calenda-Renzi-Più Europa. Anteprima Affaritaliani.it
L'obiettivo è quello di superare M5S e Lega e diventare la terza forza politica alle elezioni europee
Nel mirino della coalizione centrista i voti di Forza Italia e dei cattolici del Pd delusi da Elly Schlein
Lo abbiamo visto tante volte. E gli esempi sono tantissimi. In politica la parola mai non esiste. Alle prossime elezioni europee del 9 giugno 2024 lo sbarramento sarà del 4%, non facile da raggiungere per le liste minori. Una battaglia all'ultimo voto. E, quindi, di necessità virtù, visto che l'ipotesi di abbassare la soglia al 3% è subito tramontata. Secondo quanto Affaritaliani.it è in grando di rivelare, anche se al momento sempre impossibile, ci sarà una lista unica centrista che comprenderà Azione di Carlo Calenda, Italia Viva-Il Centro di Matteo Renzi e Più Europa.
Il nome dovrebbe essere "Renew Europe", ovvero il gruppo dei liberali al Parlamento europeo guidati dal presidente francese Emmanuel Macron e dal suo partito, En Marche!, con i loghi dei tra partiti all'interno del simbolo. L'obiettivo - spiegano fonti qualificate - è quello di superare il 10% e arrivare anche fino al 12% superando sia la Lega sia il Movimento 5 Stelle, risultando così la terza forza politica del Paese. Tra Calenda e Renzi i rapporti sono pessimi, è vero, ma la strada è lunga e alla fine l'esigenza di non restare fuori dal Parlamento europeo avrà la meglio. All'interno della piccola coalizione centrista potrebbero entrare anche l'ex ministro Clemente Mastella e Cateno De Luca.
La sfida è soprattutto quella di conquistare i voti di Forza Italia orfana di Silvio Berlusconi con una campagna elettorale tutta all'attacco degli azzurri e di Antonio Tajani schiacciato dalla destra di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini. Ma nel mirino ci sono anche molti elettori cattolici del Pd delusi da Elly Schlein, come dimostrano anche le recenti proteste di molti Dem per l'appoggio alle suppletive del collegio di Monza-Brianza a Marco Cappato. Insomma, mai in politica è una parola che non esiste. E infatti il centro, salvo colpi di scena, tornerà unito per il 9 giugno del prossimo anno. Di necessità virtù.