Europee, minata da intoppi la corsa di Draghi alla presidenza del Consiglio Ue

La nomina dell'ex presidente della Bce sarebbe difficile da digerire per Giorgia Meloni: in Italia potrebbe essere letta come un commissariamento

di redazione politica
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Mario Draghi e Ursula Von Der Leyen
Politica

Elezioni europee, la corsa a ostacoli di Draghi per la candidatura alla presidenza del Consiglio Ue

La candidatura di Mario Draghi si fa strada e conquista il titolo - ufficioso - di candidato più papabile a prendere il testimone della presidenza dall'ex premier belga, così da scongiurare il rischio concreto di vedere il Consiglio europeo guidato da Viktor Orban.  L'indiscrezione è trapelata dal Financial Times, che notoriamente ha un peso specifico sugli umori a Bruxelles. Nonostante le premesse però - riporta la Stampa - secondo gli addetti ai lavori nei palazzi Ue, non è facile trovare qualcuno disposto a scommettere che alla fine la nomina si concretizzerà veramente. A meno che non si tratti di una soluzione temporanea.

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Sicuramente tra la candidatura eventuale e la nomina effettiva dell'ex guida della Bce si frappongono alcune dinamiche non trascurabili: come fanno notare fonti parlamentari, con la sua nomina, le famiglie politiche avrebbero un incarico in meno da spartirsi e non è un mistero che la presidenza del Consiglio sia rivendicata soprattutto dai socialisti che non l'hanno mai ottenuta.

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Inoltre - prosegue La Stampa - a Bruxelles, c'è la consapevolezza che la nomina di Draghi sarebbe difficile da digerire per Giorgia Meloni: in Italia potrebbe essere letta come un commissariamento, ma soprattutto la premier perderebbe la possibilità di ottenere un ruolo pesante all'interno della prossima Commissione