M5s, "Di Battista era il leader designato. Fatto fuori da una rete invisibile"

La clamorosa rivelazione di Enrica Sabatini, responsabile con Davide Casaleggio della piattaforma Rousseau. "Nel 2018 il suo nome tolto dall'urna"

Politica
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M5s, "Di Battista? Il suo nome tolto da elenco candidati leader"

Il M5s continua ad essere scosso dalle lotte interne. L'ultima decisione del tribunale di Napoli di annullare tutte le cariche non ha fatto altro che far aumentare le fratture tra le varie anime del partito, con i sostenitori di Giuseppe Conte da una parte e quelli di Luigi Di Maio dall'altra. In mezzo c'è Beppe Grillo che ha ripreso le redini del Movimento in attesa di fare chiarezza sul nuovo statuto. Ad alimentare le polemiche però, è arrivata anche l'uscita di un nuovo libro: "Lady Rousseau". Nel testo di Enrica Sabatini, vice e compagna di Davide Casaleggio, vengono svelati clamorosi retroscena.

"Nel 2018 - svela Sabatini al Corriere della Sera - il M5S aveva una rete invisibile che ha deciso le candidature. Per la selezione dei candidati nelle liste proporzionali alle Politiche nel 2018 venne creata una rete invisibile di referenti regionali che decisero, attraverso un potere discrezionale e illimitato, chi poteva candidarsi e chi no. E venne esplicitamente dichiarato che il reale motivo per non votare il capo politico era la possibile elezione di Alessandro Di Battista in quel ruolo. Una decina di persone al secondo mandato presero questa decisione".

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