Meloni corre alle urne. 17 novembre mazzata per l'Italia e terremoto politico

Downgrade delle agenzie di rating ed elezioni per evitare il governo tecnico

Di Alberto Maggi
Politica

La strategia della premier: fare la "vittima"

 

Esattamente come Affaritaliani.it ha scritto prima di tutti il tema di un governo tecnico o di responsabilità nazionale per "salvare l'Italia" è balzato sulle prime pagine di tutti i giornali. Con tanto di smentite a partire da quella della premier Giorgia Meloni addirittura da Malta. Ma l'"odore della crisi" nei Palazzi romani della politica resta forte, intenso. Tanto che - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - c'è una data da segnare in rosso sul calendario ed è quella del 17 novembre, quando arriveranno i giudizi delle agenzie di rating sullo stato di salute dei conti pubblici italiani.

Non solo Moody's, come ha spiegato Affaritaliani.it stamattina, ma anche S&P e Fitch. La preoccupazione a Palazzo Chigi è quella di un downgrade dei titoli italiani che potrebbero diventare quasi spazzatura. Con un inevitabile rialzo dello spread e dei rendimenti dei titoli di Stato, quindi dei costi per le casse pubbliche. Meloni, stando ai rumor più accreditati, avrebbe già pronta la contromossa per bloccare il tentativo di un governo tecnico a guida (probabilmente) Giuliano Amato. Andare subito alle elezioni politiche, già a fine gennaio o a inizio febbraio 2024.

Il leit motiv della campagna elettorale è già pronto: fare la vittima. Un complotto internazionale dei poteri forti contro la destra italiana. Ma lei, Giorgia, è più forte delle agenzie di rating e dei mercati finanziari e va al voto per stravincere e tornare a Palazzo Chigi più determinata di prima. Ovviamente Fratelli d'Italia sarebbe sempre alleata di Lega e Forza Italia, ma la premier punta a fare il pieno di voti (ben oltre il 30%) per relegare gli altri partiti del Centrodestra al ruolo di comprimari.

Nella strategia della vittima rientrerebbe anche l'atteggiamento della Germania sui migranti, che, come ha spiegato il ministro della Difesa Guido Crosetto (FdI), da un lato chiude i confini e dall'altro finanzia le ong che portano i migranti irregolari in Italia. Anche se le imminenti elezioni regionali in Assia e in Baviera potrebbero far cambiare atteggiamento a Olaf Scholz, visto che la sua maggioranza è molto divisa e l'Spd va verso una batosta elettorale.

E la Legge di Bilancio? Niente. Esercizio provvisorio, tanto l'indicizzazione delle pensioni all'inflazione (altro indizio del fatto che si andrà alle urne presto) è già stata anticipata a novembre. Meglio ancora se ci sarà una situazione di maggiore difficoltà con l'esercizio provvisorio così Meloni potrà ancora di più dare la colpa ai poteri forti internazionali supportati e spalleggiati in Italia dalla sinistra e dalle opposizioni di Pd e M5S. Insomma, attenti al 17 novembre. Da lì può partire il terremoto politico con la "vittima" Meloni che manda tutto all'aria e corre alle elezioni in pieno inverno.

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