"Il banchiere Draghi limita la democrazia nei luoghi di lavoro"

Intervista ad Antonio Ferrari, Segretario Generale della LMO - Lavoratori Metalmeccanici Organizzat

Politica
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IL LAVORO PRIMA DI TUTTO      
 

Sabato 26 febbraio 2022 si è tenuta una conferenza stampa presso il Teatro Flavio a Roma. Quali sono le motivazioni?
"Di fronte a un attacco al mondo del lavoro sulle condizioni lavorative, sul salario, sui diritti il livello del conflitto tra capitale e lavoro richiede una risposta sostanziale da parte di tutto il mondo del lavoro e dei lavoratori.Una presa di posizione decisa, determinata e coerente con una forte entità di classe. Le misure del banchiere Draghi, del suo Governo, del Parlamento ma anche della finta opposizione sono tutte a senso unico.Da una parte si favorisce la privatizzazione dei diritti sociali e dall’altra si elargiscono miliardi di euro ai gruppi industriali favorendo delocalizzazioni e favorendo la ristrutturazione dei processi produttivi per portare esuberi e licenziamenti.Alimentando inoltre, misure che sono divisive e discriminatorie che limitano la democrazia all’interno e all’esterno dei luoghi di lavoro".

In Italia e nel contesto attuale, qual é il livello di contrattazione?
"La contrattazione è stata svilita, svuotata dalla sua funzione.La concertazione prima ed il palese collaborazionismo dei sindacati confederali dopo, alle richieste del grande padronato sulla flessibilità dell’orario, sul contenimento del salario, sulla espansione dei contratti a termine e quindi sulla precarietà; hanno reso la contrattazione ed i contratti nazionali sempre meno tutelanti.Così come i contratti di secondo livello, sempre più legati ai processi produttivi e all’aumento della produzione con meno personale.Eventuali aumenti salariali sono stati trasformati in welfare o benefits di servizi privatizzati, che hanno una conseguenza sia sulla fiscalità generale che sui contributi pensionistici".

Sulle vertenze di carattere nazionale aperte, qual è il vostro parere?
"Ci sono centinaia di vertenze di carattere nazionale (Ex-ILVA, FCA, Whirlpool, TIM, Alitalia appena conclusa) tutte relegate all’interno della stessa prospettiva:Quella di sminuire la protesta, di allungarla nei tempi per indebolirla e per eludere gli impegni e le promesse.Il tutto, per arrivare ad avere comunque un esuberò di lavoratori, spesso anche con accordi sottoscritti dai vari Ministri e poi stracciati dopo pochissimo tempo.Noi pensiamo che queste vertenze debbano tornare in mano ai lavoratori.Che si debba dare la possibilità ai lavoratori di seguirne tutti i passaggi anche attraverso le videoconferenze, in modo che abbiamo sempre la possibilità di conoscere in tempo reale ciò che li riguarda.Le vertenze devono essere gestite dai lavoratori che devono poter scegliere di volta in volta chi li rappresenta, strappandone il controllo alle burocrazie confederali".

E quindi a fronte di questo stato di cose, quale sostanziale svolta annunciate?
"In questo scenario, tra l’omologarsi al pensiero unico dei sindacati confederali e del governo, o il rimuovere gli ostacoli e le deviazioni che hanno caratterizzato il sindacalismo di base negli ultimi 30 anni, noi non abbiamo dubbi:Darci degli obbiettivi all’interno di un programma e delineare una pratica coerente in un’organizzazione che non dia spazio a deviazioni.Proseguire nella costruzione di un vero sindacato di classe e di massa.Conquistarci la sovranità dei lavoratori e costruire una coscienza di classe tra chi vive del proprio lavoro.Per questo si costituisce oggi la “LMO - Lavoratori Metalmeccanici Organizzati” che promuove e aderisce al “SGC - Sindacato Generale di Classe”.Un mezzo che rappresenta la reale prospettiva necessaria per l’emancipazione della classe lavoratrice.
Potere a chi lavora!"


 

 

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