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Economia
Guerra Ucraina, affonda l'Europa: Milano fa -4%. Petrolio e gas in rally

La nuova offensiva russa in Ucraina spaventa i listini Ue che fanno i conti con l'impatto delle sanzioni varate contro Mosca 

Mentre l'esercito di Mosca si muove verso Kiev, i listini azionari europei affondano nella seconda seduta settimanale: dopo un'apertura debole, a Piazza Affari il Ftse Mib non è riuscito a trovare sostengo nei nuovi rialzi dei titoli energetici e della difesa e ha terminato la giornata in calo del 4,14% a 24.364 punti, minimo dal luglio 2021. Nel resto d'Europa, Francoforte ha perso il 3,85%, Parigi il 3,94% e Amsterdam il 2,23%, mentre Londra ha limitato i danni a -1,72% grazie al buon andamento dei titoli delle materie prime.

Nel paniere principale della Borsa milanese, le vendite sono tornate a colpire le banche, mentre i paesi Ue stanno definendo la lista degli istituti russi che verranno esclusi dal circuito internazionale Swift. Mediobanca ha perso così il 7,83%, Intesa Sanpaolo il 7,72% e Bper il 7,44%. Tra i titoli peggiori Tim, precipitata del 9,05% anche sulla scia di indiscrezioni secondo le quali il gruppo starebbe cercando di convincere Kkr a ritirare l'Opa coinvolgendo il colosso Usa nel piano di spinoff della rete fissa.

All'altro estremo del Ftse Mib, Eni ha guadagnato il 3,04% cavalcando la corsa del prezzo del petrolio e approfittando del fatto che tra le banche russe scollegate da Swift non dovrebbe esserci Gazprombank, principale interfaccia del gruppo del Cane a sei zampe sul mercato russo.

Bene anche Leonardo (+1,45%), che continua ad approfittare del previsto riarmo dei paesi europei in ottica anti russa, oltre che delle possibili evoluzioni del dossier Oto Melara. Le vendite hanno colpito anche Moncler (-9,12%), Iveco (-7,12%), UniCredit (-6,95%), Stellantis (-6,93%) nel giorno della presentazione del nuovo piano industriale, Pirelli (-6,92%), Banco Bpm (-6,72%) ed Enel (-6,44%).

Sul mercato dei cambi, il dollaro si rafforza a 1,1111 per un euro da 1,1229 ieri in chiusura. La moneta unica europea è in netto ribasso anche nei confronti dello yen a 127,65 (da 129,31 ieri), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 114,89 (115,00). In netto rialzo il prezzo del petrolio: il Brent maggio sale del 7,41% a a 105,23 dollari al barile, mentre a a New York il Wti aprile balza dell'8,34% a 103,70 dollari. Sale anche il gas: il contratto aprile sul Ttf scambia a 122,75 euro al megawattora (+24,5%)

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