Reddito di cittadinanza, ecco come cambierà nel 2023. Esclusivo

L'intervista di Affaritaliani.it al sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon

Di Alberto Maggi
Claudio Durigon
Politica

Rdc, Durigon: "Affiancare ai centri per l'impiego le agenzie per il lavoro"

Quali saranno le prossime principali novità sul reddito di cittadinanza? E' vero che cambierà nome?
"Con tutto il Governo stiamo lavorando a stretto contatto per superare tutte le inefficienze e gli sprechi che ha portato con sé il reddito di cittadinanza. Insieme a Marina Calderone stiamo valutando varie ipotesi di azioni, che abbiano come scopi primari la formazione, il reinserimento lavorativo e l’assistenza ai soggetti più fragili. Ci saranno due filoni principali: quello assistenziale che avrà come elemento cardine i comuni, in modo tale da avere frontman sul territorio che sapranno gestire al meglio le risorse che verranno date; poi quello delle politiche attive, con un'indennità per gli occupabili che entreranno in un programma di formazione per aumentare le proprie skills ed essere appetibili sul mercato. Il cambio di passo è in primis culturale, nell’ottica di non fornire perennemente sussidi, ma mettere ogni cittadino nella condizione di collocarsi nel mondo del lavoro. Vogliamo uscire dalla retorica per cui la povertà si combatte tramite sussidio: è il lavoro a fare la differenza. Un radicale cambio di prospettiva".

Quanti miliardi potrà recuperare lo Stato con la riforma?
"Con il Mef stiamo lavorando in grande sinergia, ma è ancora presto per fornire un quadro complessivo di costi. Non lavoriamo per risparmiare risorse, ma per offrire il più ampio ventaglio di politiche attive del lavoro. Su formazione e lavoro il faro guida è l’efficienza della manovra, non il risparmio".

Che cosa intendete fare per le politiche attive sul lavoro?
"Abbiamo intenzione di affiancare ai centri per l'impiego le agenzie per il lavoro, nonché il terzo settore, in modo tale da creare una struttura più ampia che possa collaborare nella formazione e nell'orientamento. Fondamentale è riuscire a raggiungere quel matching tra domanda e offerta, che oggi, nonostante il tasso di disoccupazione sia intorno all'8%, vede carenza di manodopera qualificata in molti settori. Sappiamo che mancano molte professionalità: la nostra intenzione è quella di creare percorsi di formazione per gli occupabili in modo da intercettare quella che è la domanda delle imprese".

Meloni ha parlato di rinnovo dei contratti bocciando il salario minimo per legge. Rinnoverete contratti pubblici e favorirete il rinnovo di quelli privati in diversi settori nel 2023?
"Il salario minimo è uno specchietto per le allodole, che porterebbe ad un peggioramento del mondo del lavoro italiano. La contrattazione collettiva rimane il cardine al quale restare agganciati, valorizzando chiunque la ponga al centro delle relazioni tra datori di lavoro e dipendenti. Il Governo ha già rinnovato i contratti pubblici che riguardano la scuola con il Ministro Valditara, un passo in avanti importante che è stato fatto appena ci siamo insediati. Sicuramente continueremo su questa strada".

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