Un improvvisato Celodurista al comando

C'è un plebiscito contro la politica del nostro governo e la strada seguita finora su questa guerra che per fortuna, sentiamo ancora lontana

Di Paolo Diodati
Mario Draghi e Luigi di Maio 
Politica
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Un improvvisato Celodurista al comando

Continuando di questo passo, ci si ritrova a ripercorrere una strada ben nota: si parla ovviamente di pace e si procede, spediti, verso una guerra vera e propria, con il nostro coinvolgimento diretto. Partite le armi e le sanzioni, dietro spinta dell'addormentato Biden, in cerca di rivalutazione mediante un'immagine da falco, avevamo detto "Draghi ci ha trascinati in guerra." Quello era il primo passo: una guerra indiretta o per procura. Ora sembra che le cose stiano precipitando sempre più e, minaccia dopo minaccia, ritorsione dopo ritorsione, potremmo diventare parte attiva con gli uomini e non solo con l'invio di più armi.

Anzi, visto il livello degli insulti tra gli esperti televisivi di idee contrarie, non ci sarebbe da escludere neanche la complicazione di una guerra civile, con l'intervento sicuro della Nato a favore di chi, secondo Biden, ha attaccato per secondo e, forse forse, anche di Putin, se Zelensky non sarà ancora riuscito a farlo decapitare, come criminale di guerra e secondo l'uso delle guerre nel Donbass, raccontate nel primo tempo del film. Primo tempo che pochi hanno visto.  Se pretendessimo di conoscere i nomi di chi, parlando di pace, in realtà ci sta spingendo verso il baratro, difficilmente troveremmo qualcuno disposto a dire "Sì, io voglio mandare i nostri giovani a morire per la giusta causa di Zelensky!".

Se si facesse un referendum pro o contro la nostra partecipazione diretta sul campo di battaglia? Per quel po' che possano valere i sondaggi che ho visto, sia su Affari che su Libero, per non parlare de La Verità e di siti in rete, c'è un plebiscito contro la politica del nostro governo e la strada seguita finora su questa guerra che per fortuna, sentiamo ancora lontana. Chi risponde ai sondaggi condanna le nostre sanzioni autolesioniste e le ritorsioni-vendette contro tutto quello che è russo: musicisti, ballerini, attori, proprietari legittimi di case, semplici cittadini, amici nostri fino a ieri.

Oggi addirittura l'espulsione di 30 diplomatici. Decisione curiosa, anzi, da matti: diplomazia e diplomatici sono indispensabili per favorire lo smussamento delle parti e allora è giusto, è saggio e utile, espellere i diplomatici. Motivo?  L'esperto bibitaio da stadio, tra l'altro improvvisato ministro degli Esteri, ha detto "Per motivi di sicurezza nazionale!" Forse è stata una sua vendetta per la lezione pubblica, subita a livello mondiale, dal collega russo Lavrov. Il quale deve essergli particolarmente antipatico anche per il nome, troppo simile a Lavoro. Reazione russa: pagherete le conseguenze! Sarà contento il Celodurista? Molti nemici, molto onore... .

Chi ha deciso questa linea che porta dritti alla guerra, parlando di pace?
L'ha decisa un governo sotto ricatto fino alla scadenza della legislatura. Ma allora i famosi peones trattati da Draghi come quelli del famoso "bivacco", non c'entrano nulla, tanto, mangerebbero pure lo sterco, oggi, per non rischiare il digiuno da futuri disoccupati. Allora diamo a Cesare quel ch'è di Cesare: la responsabilità è del famigerato duo Mattarella-Draghi. Draghi degna invenzione politica flop, del super amato Mattarella, come la prima, Conte.  Due esterni che hanno infastidito i professionisti della politica, riuscendo solo ad aumentare il caos. Che genio, Matterella, il geloso delle 18 comparsate televisive di Conte, in un giorno!

Ma se le cose, così sconsideratamente procedendo, dovessero finire a legnate (leggi bombe) anche sulla nostra testa in Italia, scommettiamo che Mattarella e Draghi farebbero peggio dell'assurda rissa Napolitano-Berlusconi, su chi fosse stato il responsabile dell'inizio del bombardamento a Gheddafi?

Fu e rimane storicamente esemplare l'accesa e scandalosa polemica tra Berlusconi e Napolitano su chi avesse dato l'ordine di bombardare la Libia dove era in corso una guerra civile. Ho già consigliato di sentire la conferenza che Putin fece il 26 aprile del 2011, nota anche per la domanda "Chi si è preso il diritto di uccidere Gheddafi?", ben sei mesi prima che il Rais fosse trucidato in modo raccapricciante. Allora non c'era un'invasione territoriale e Sarkozy, si disse, partì per primo coi bombardamenti anche per evitare di restituire a Gheddafi 50 mln di dollari. Berlusconi era recalcitrante a unirsi ai bombardamenti perché grande amico sbeffeggiato di Gheddafi e forse anche per una facile previsione sul caos che ne sarebbe derivato. Altro che prenderci il petrolio libico!                                                                                        

Napolitano, dopo una vita da comunista tollerato nel PCI perché ne migliorava l'immagine, essendo appunto un "migliorista", per giunta ben visto dagli USA, era favorevole a uniformarsi al comportamento della Nato. Incredibilmente, forse anche per i rapporti diventati ancora più difficili con Berlusconi, per lo "sgarbo" fatto ai politici di professione con la scelta strabica e offensiva (Monti), ammettendo "sì, sono uomo di parte", a bombardamenti in corso, iniziò un'aspra polemica con Berlusconi, uomo dell'altra parte, su chi fosse il responsabile dell'ordine di bombardare. Ma come? La nostra Costituzione è forse la più bella, per essere la più elastica? Perché, se non fosse così stiracchiabile, non sarebbe sorto un litigio simile! Presidente della Repubblica e primo Ministro non sapevano a chi spettasse l'ultima decisione, in caso di disaccordo? Il Presidente della Repubblica, non è anche il Capo delle forze armate? 

Inoltre, sbaglio o siamo in una repubblica parlamentare sempre così stiracchiabile, da assomigliare, volendo, a una specie di monarchia? Ma chi rappresenta Draghi? Rappresenta solo sé stesso e Mattarella, l'unico che l'ha voluto.  E, sorpresa per il M'illumino d'Incenso, rappresenta anche il livello, infimo, della politica italiana attuale. Draghi, invece di cercare d'ammorbidire almeno il linguaggio, ricorre in modo ridicolo alle minacce: "Pagheranno!" Ottimo: confiscati i beni personali dei russi, espulsi i diplomatici, nuove sanzioni che si ritorceranno anche contro di noi. Progetti assurdi per risolvere i grossi problemi energetici della cui gravità ho scritto mesi fa per denunciare l'irresponsabilità dei nostri governanti chiacchieroni. E ora scopriamo un improvvisato Celodurista irresponsabile che, continuando a parlare troppo, spinge concretamente, verso la guerra "Whatever it takes!".  Chi gli può regalare articoli e interventi pubblici di Paolo Liguori? Anche la visione ripetuta delle sue imitazioni di Crozza, gli farebbero un gran bene, se qualcuno gliele spiegasse!

Oh Mattare', visto che siamo in monarchia, tolga di mezzo l'improvvisato attore celodurista, che merita le parole usate nei suoi confronti, da Alessandro Orsini ("devo insultarlo, Draghi, per far capire cosa ne penso e che non ho paura?"), e metta al suo posto una persona affidabile e sana di mente: Fausto Bertinotti. L'Italia esca dalla Nato, prima che sia troppo tardi. Perché, se Putin è pazzo, Zelensky lo è al cubo.
Direttore, può pubblicare la splendida foto dei tifosi con striscioni nello stadio di Belgrado? Sbaglio o non l'ha mai inserita da qualche parte? Tutti i paesi dell'est naturalmente aspirano a far parte della Nato, perché amano obbedire come cagnolini agli USA e andare a morire in giro per il mondo dove c'è un incendio da spegnere con le bombe? Davvero?
Il Dio dollaro fa anche di questi miracoli.  

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