Qatargate, Angelilli, FdI: “Bruxelles travolta ma le regole hanno funzionato”

Roberta Angelilli eurodeputata per 20 anni e vicepresidente del Parlamento Ue severa: Non è il sistema sotto accusa ma i singoli”

Roma

Bruxelles travolta da Qatargate, “Sì, ma le regole hanno funzionato”. Lo sostiene Roberta Angelilli, eurodeputata per 20 lunghissimi anni, già vicepresidente del Parlamento europeo ed europeista convinta, che aggiunge: “Sia chiaro che non è sotto accusa il sistema ma singoli il cui condizionamento è stato devastante”.

La Angelilli è crescita di fatto a pane ed Europa, non solo per il record di 20 anni di permanenza eletta prima con alleanza Nazionale e poi Fratelli d'Italia ma perché nel 1994, quando fu eletta per la prima volta, fu la prima donna sotto i 30 anni ad entrare in quello che era soprannominato per via dell'età media dei rappresentanti, “il cimitero degli elefanti”.

Angelilli, come si è arrivati al Qatargate con le sacche piene di soldi in contanti?

“Il ferreo sistema dei controlli è stato evidentemente ignorato e calpestato. Lo ribadisco, il Parlamento nel suo sistema di regole è ferreo e, ad esempio, i regali che vengono spediti ai deputati devono essere dichiarati se hanno un valore superiore ai 150 mila euro. Vede, noi abbiamo sempre criticato l'eccesso di burocrazia e di regole, anche sul versante della corruzione: ebbene c'è un codice di condotta che è implacabile, con regole etiche, regole sulle lobby e regole sui parlamentari che per prime sono arrivate a Bruxelles. Il sistema da questi signori è stato evidentemente calpestato”.

E qui parliamo di evidenti tangenti e tentativi corruzione. Poi c'è sempre il mondo dei regali, cosa che accade ad ogni natale. Con la scusa di un pensiero, si facilita il dialogo, diciamo così...

“Senta, in 20 anni non ho mai accettato nulla e spedivo tutto nel deposito degli oggetti respinti. Fosse pure una bottiglia di vino”.

Apriamo il capitolo lobbysti. A Bruxelles proliferano come d'altronde anche a Roma... Dove però manca una legge sul lobbismo.

“Quando il confronto è palese e libero e trasparente, è legittimo.Ci sono soggetti che rappresentano interessi e perorano interesse ma quando questi scopi vengono perseguiti in maniera sotterranea, l'attività di condizionamenti rischia di essere impropria con mezzi impropri e finalità improprie. Una legge anche in Italia sarebbe utile. Poi come dimostra il Parlamento europeo se qualcuno vuole aggirare l'ostacolo lo aggira ma si tratta di azioni criminali. Il codice di condotta aiuta e mette i paletti perché quando ti confronti col tuo interlocutore tu puoi porre dei limiti. E' tutto più chiaro. Quando non c'è un codice di condotta si rischia di sbagliare o di sbagliare intenzionalmente”.

Le crede ancora nell'Europa?

“A proposito di Europa, per il Lazio ci sono quasi 20 miliardi (ripeto, miliardi) di euro disponibili tra Pnrr fondi nazionale e regionali tra nuovo e vecchia programmazione. Per la nostra Regione è un'opportunità. E abbiamo dimostrato con la Giunta Augello-Storace di saperli spendere, tant'è che ottenemmo a suo tempo anche un premio di 60 milioni dall'Europa per il nostro comportamento virtuoso”.

Un mare di soldi, ma c'è pericolo di finire con le valige piene di soldi?

“Si può spendere bene senza sprecare in efficienza e velocità con un impatto sul territorio evidenet. Il segreto manco tanto segreto è la condivisioni degli obiettivi e delle azioni. La condivisione è una garanzia di partecipazione e trasparenza: se tutti sanno è difficile fare cose strane”.

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