Europei, allarme variante Delta: a rischio Covid anche la sfida Italia-Belgio

Focolai a Copenhagen e San Pietroburgo per le partite del Gruppo B vinto dalla squadra di Lukaku, prossima avversaria degli Azzurri

I tifosi del Belgio (Lapresse)
Sport
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Allarme Covid-19 su Euro 2020: ci sono focolai di variante Delta negli stadi degli Europei

Cade una pesante tegola sugli Europei di calcio: ci sono infatti dei focolai di variante Delta del Covid-19, la più insidiosa, negli stadi utilizzati per il torneo. Al momento si tratta di due impianti: quello di San Pietroburgo (Russia) e quello di Copenhagen (Danimarca), dove il pubblico è stato ammesso nella misura, rispettivamente, del 50% (32mila spettatori) e del 73,5% (28mila).

Il primo allarme si è registrato a Copenhagen con tre casi di variante Delta tra gli spettatori di Danimarca-Belgio, poi schizzati oltre le dieci unità. Tutti gli spettatori che in occasione della partita, giocata il 17 giugno, erano nella Tribuna B sono state invitate a sottoporsi al test.

Il giorno prima si era giocata a San Pietroburgo Russia-Finlandia, anch’essa valevole per il Gruppo B, con ben 120 contagi finora resi noti dalle autorità russe.

Ci sono poi state ulteriori sfide nel raggruppamento vinto dal Belgio, che oltretutto venerdì prossimo sfiderà l’Italia nei quarti di finale, nella sfida in programma all’Allianz Arena di Monaco di Baviera. Nonostante l’allarme per i contagi da Covid-19, la Uefa ha ufficialmente confermato l’intenzione di far disputare la finale, prevista per l’11 luglio, nello stadio londinese di Wembley, ovvero nel cuore di un Paese dove la variante Delta sta dilagando ormai da tempo.