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Sport
Covid: Boris Johnson cambia le regole per non perdere la finale degli Europei
(fonte Lapresse)

Per difendersi dall’attacco di Mario Draghi e Angela Merkel, che volevano “scippare” a Londra la finale degli Europei di calcio, il governo inglese è costretto a una clamorosa marcia indietro sulle regole di prevenzione del Covid-19.

Prima ancora dell’offensiva congiunta di Italia e Germania, l’Inghilterra aveva ricevuto un secco ultimatum da Alexander Ceferin, bizzoso presidente della Uefa che negli ultimi mesi è balzato agli onori delle cronache per la sua “guerra” con la Juventus e le altre squadre fondatrici della discussa Superlega.

Il numero uno del calcio europeo aveva invitato il Governo di Boris Johnson a modificare le disposizioni sulla quarantena di 10 giorni prevista per chi arriva sul territorio britannico. Questa regola avrebbe fatto impedito l’accesso allo stadio londinese di Wembley in occasione della finale, in programma l’11 luglio. Il motivo è semplice: solo dopo le semifinali del 6/7 luglio si conosceranno le due squadre finaliste e, con esse, l’elenco degli ospiti VIP che la Uefa si porta sempre dietro in eventi di questo calibro.

Per convincere l’Inghilterra a una deroga, Ceferin aveva ventilato l’ipotesi di spostare la finale alla Puskas Arena di Budapest: le autorità ungheresi non mettono limiti alla presenza negli stadi, che addirittura è al 100% della capienza.

Leggi anche: "La Uefa minaccia l'Inghilterra: pass Covid o spostiamo la finale a Budapest"

Politicamente, però, la considerava una mossa davvero delicata: con tanti inglesi furibondi per i cambi in corsa decisi dal Governo, rovinando i piani per le vacanze, si pensava che predisporre un percorso speciale per VIP o presunti tali potesse costare troppo caro in termini di consenso.

Almeno fino a quando alla minaccia ungherese non si aggiunta quella italo-tedesca: oggi il ministro John Whittingdale, che ha anche la delega allo Sport, ha annunciato ufficialmente l’inversione a U.

“Arriveranno alcune persone, ma saranno sottoposte a restrizioni severe, che abbiamo definito dopo un’analisi molto attenta della situazione”, ha detto a Sky News l’esponente dei Conservatori.

Le sue parole, tuttavia, stanno creando polemica anche nella sua stessa parte politica. Steve Baker, che fa parte della Commissione “Covid Recovery”, ha definito la via preferenziale per la Uefa ed i suoi ospiti “una violazione della legge”.


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