A qualcuno ricorda Fabrizio De Andre',ad altri Giorgio Gaber e Enzo Iannacci.
Lui, parlando con Affaritaliani.it, dice di ispirarsi al grande cantautore francese George Brassens. Mino De Santis, nuovo talento musicale salentino,cantautore anarchico a metà' strada tra folk di piazza e canzone d'autore.
Artista profondo e ironico,irriverente verso i vizi e le virtù dei salentini,ma anche verso i vezzi e i vizi dei settentrionali che d'estate popolano i tanti paesini dell'antica terra d'Otranto.
Eccolo, timido e riservato,esibirsi con la sua chitarra davanti alla telecamera di Affaritaliani nei locali del Museo del Negramaro,a Guagnano,in tre brani famosi, tra i quali imperdibile il pezzo in cui prende in giro i famosi radical chic e quello in cui scherza sui turisti del Nord che arrivano in Puglia con le loro macchine fotografiche e non sanno che li' "non c'è' sempre il sole".
È una breve intervista,una delle poche, all'artista che sta svecchiando e rinnovando l'immagine stereotipata della musica salentina legata alla, pizzica e alla Taranta.